Aborto e scomunica

Il caso ora è su tutti i media della Colombia e del mondo (si veda La Repubblica: http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/esteri/colombia-scomunica-stuprata/colombia-scomunica-stuprata/colombia-scomunica-stuprata.html)
Conservatore, moralista, intransigente, il cardinale colombiano López è il presidente del Consiglio Pontificio per la Famiglia e passa la maggior parte del suo tempo a Roma. Nemico dichiarato della Teologia della Liberazione, si è sempre dimostrato intollerante riguardo l’aborto, l’uso dei preservativi e l’omosessualità. È stato lui a censurare le timide aperture di cardinal Martini riguardo questi temi, ponendo in dubbio di fronte alla stampa le conoscenze pastorali del suo collega. L’aver ridicolizzato Martini, prelato serio e dalla vasta esperienza, la dice lunga sul personaggio.
In seguito al putiferio scatenato dall’annuncio della scomunica, il cardinale ha fatto un passo indietro dicendo che –ancora una volta colpa dei media- è stato male interpretato: non ha scomunicato direttamente i medici, ha detto solo che la scomunica per questi casi è contemplata dal Diritto canonico. La spiegazione a viva voce è qui: http://www.rcn.com.co/noticia.php3?nt=15121
Se vogliamo addentrarci nel torbido, leggetevi questo articolo: http://www.cardinalrating.com/cardinal_51__article_3060.htm sui soldi che il cardinale avrebbe ricevuto dal cartello di Pablo Escobar.
Il sito di Cardinalrating dispone inoltre di una vasta letteratura (anche in italiano) su López Trujillo: http://www.cardinalrating.com/cardinal_51.htm
Insomma, anche in questo caso, invece di fare riflessione sul dramma di una bimba di undici anni, si è approfittato per riempirsi la bocca di grandi paroloni. Attenti: López è ambizioso e punta in alto, non a caso è stato ordinato cardinale giovanissimo, solo 46 anni.