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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Friday, August 11, 2006

Cellulosa e cellulite: nuovo round

Ieri si è scritto un nuovo capitolo della saga della cellulosa sul río Uruguay. A scendere in campo sono stati gli uruguayani, con una pubblicità che prende a prestito la foto (e il fondoschiena) di Evangelina Carrozo al summit di Vienna
A pubblicare l’annuncio è stato il giornale uruguayano El País. Oltre allo slogan (“Visitate Guaylegauychu”) il testo recita: “Vi sarà dimostrato che non esiste inquinamento e come sull’altra riva si stiano usando le più moderne tecnologie industriali, che non rappresentano nessun pericolo”.
E ancora un invito a visitare l’Uruguay “un paese amichevole e sicuro”.
L’iniziativa è la risposta, tra il serio ed il faceto, alla campagna che lanceranno gli argentini per boicottare l’Uruguay come meta turistica. I muri della capitale Buenos Aires saranno inondati nei prossimi mesi di manifesti che inviteranno i bonaerensi a non recarsi nel paese vicino per le vacanze estive.
Intanto Evangelina, di cui avevamo dato il blog personale (
http://evangelinacarrozo.blogspirit.com/) continua la sua scalata al successo. Dopo un tentativo di suicidio (annunciato nel blog, la pubblicità non è mai abbastanza), il prossimo passo sarà la partecipazione al Grande Fratello versione argentina. Anche i suoi fans hanno inaugurato un blog dove protezione dell’ambiente e fondoschiena si mischiano in maniera inquietante: http://evangelina-carrozo.blogspot.com/

4 Comments:

Blogger doppiafila said...

Che tristezza... alla faccia del sogno di Bolivar (o di san Martin), ecco i popoli frateli latinoamericani che si boicottano tra di loro... Mah! Che ne penserà Ramonet, che da mesi fa annunciare a Le Monde Diplomatique la futura unione dei popoli del sud america???
Saluti, Doppiafila

11:21 AM  
Blogger maurizio campisi said...

Continuo a seguire questa triste commedia tra Argentina e Uruguay per vedere fino a che punto possa arrivare... e si cade sempre più in basso.
M.

9:19 PM  
Blogger doppiafila said...

La cosa che più mi ha colpito in questo "dibattito" (visto dal lato argentino) è come quasi nessuno si sia chiesto: a) quante cartiere ci sono in Argentina; b) dove sono; c) che tecnologia usano. Sará forse perchè queste benedette cartiere (mi pare ce ne siano 13) sono di proprietà di un'azienda i cui soci sono La Nacion, El Clarin e lo Stato Argentino????
Saluti, Paolo (aka Doppiafila)

9:54 AM  
Blogger maurizio campisi said...

Questa è una buona osservazione. Chiederò alla mia amica Adriana della "Juventud" di Montevideo. Forse lei ne sa qualcosa di più.
M.

5:18 PM  

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