Digiuno per la pace
Ho ricevuto l’appello da Enrico Peyretti dell’iniziativa di “Digiuno per il dialogo” e lo trascrivo interamente.
“Vi aspettiamo sabato 12 agosto 2006 alle ore 18.00 difronte alla sede di Via Garibaldi 13, del Centro Studi Sereno Regis di Torino, per la consueta ora di silenzio e di protesta contro questa nuova tragedia in Medio Oriente. A sostegno dell'iniziativa internazionale di digiuno per il dialogo”.
Washington DC. Mercoledì 2 agosto 2006, cittadini Libanesi, Israeliani e Palestinesi hanno iniziato un digiuno a staffetta davanti al Dipartimento di Stato USA, assieme a molti altri da tutto il mondo. Il loro messaggio, condiviso da altri Musulmani, Cristiani ed Ebrei è: fermate le uccisioni e iniziate i negoziati con tutte le parti coinvolte.
Mubarak Awad dice “Come Libanesi, Israeliani e Palestinesi che vivono a Washington, facciamo appello agli Americani di tutte le confessioni perché mostrino la propria compassione per le vittime e la propria preoccupazione per la violenza di questi giorni promuovendo un digiuno per la pace e la giustizia. Il diritto alla vita è il più sacro di tutti”.
Edy Kaufman dice “Chiediamo al governo degli Stati Uniti e a tutte le parti in conflitto di avviare negoziazioni ufficiali o segrete invece di cercare di annientare l’altra parte. Parlate alla Siria, parlate a Hezbollah, parlate ad Hamas, parlate a Israele, e parlate all’Iran. Parlate, non uccidete. Tutte le parti hanno lamentele e preoccupazioni legittime da difendere. Affrontate queste questioni”.
Mohamed Abu Nimer dice “Stiamo portando avanti un digiuno, perfettamente consapevoli che il conflitto in Medioriente non si risolverà grazie a questa azione. Unitevi a noi in questo sciopero della fame per condividere la sofferenza di centinaia di civili innocenti che vengono assassinati, feriti, costretti a fuggire dalle proprie case, che non hanno più mezzi di sussistenza, e del numero incommensurabile di bambini che cresceranno con traumi molto profondi.”
Gli organizzatori si aspettano che migliaia di persone in Medioriente e nel resto del mondo si uniscano allo sforzo, digiunando da poche ore a 21 giorni, per chiedere agli USA e a tutte le parti di dialogare invece di uccidere. Tutti sono invitati a donare le somme risparmiate per i pasti mancati ad iniziative di pace e di soccorso umanitario, e ad incontrare i propri rappresentanti politici promuovendo soluzioni non militari al conflitto. Dobbiamo dialogare.
"LET US TALK" FAST: STOP THE KILLINGS AND START NEGOTIATING
Per maggiori informazioni: www.nonviolenceinternational.net
Firmatari:
Prof. Muhammad Abu Nimer, USA/Israele; Prof. Mubarak Awad, USA/Palestina; Prof. Karim Crow, USA/Libano; Prof. Edy Kaufman, USA/Israele; Jonathan Kuttab, SA/Palestina; Michael Beer, USA/Germania; Barbara Wien, USA; Karim Awad, Canada/Palestina; Art Laffin, USA; Sami Awad, Palestina; Nayef Hashlamoun, Palestina; Barbara Hartford, USA; Kani Xulam, Kurdish/USA; Michael Kalmanovitz, Inghilterra.
“Vi aspettiamo sabato 12 agosto 2006 alle ore 18.00 difronte alla sede di Via Garibaldi 13, del Centro Studi Sereno Regis di Torino, per la consueta ora di silenzio e di protesta contro questa nuova tragedia in Medio Oriente. A sostegno dell'iniziativa internazionale di digiuno per il dialogo”.
Washington DC. Mercoledì 2 agosto 2006, cittadini Libanesi, Israeliani e Palestinesi hanno iniziato un digiuno a staffetta davanti al Dipartimento di Stato USA, assieme a molti altri da tutto il mondo. Il loro messaggio, condiviso da altri Musulmani, Cristiani ed Ebrei è: fermate le uccisioni e iniziate i negoziati con tutte le parti coinvolte.
Mubarak Awad dice “Come Libanesi, Israeliani e Palestinesi che vivono a Washington, facciamo appello agli Americani di tutte le confessioni perché mostrino la propria compassione per le vittime e la propria preoccupazione per la violenza di questi giorni promuovendo un digiuno per la pace e la giustizia. Il diritto alla vita è il più sacro di tutti”.
Edy Kaufman dice “Chiediamo al governo degli Stati Uniti e a tutte le parti in conflitto di avviare negoziazioni ufficiali o segrete invece di cercare di annientare l’altra parte. Parlate alla Siria, parlate a Hezbollah, parlate ad Hamas, parlate a Israele, e parlate all’Iran. Parlate, non uccidete. Tutte le parti hanno lamentele e preoccupazioni legittime da difendere. Affrontate queste questioni”.
Mohamed Abu Nimer dice “Stiamo portando avanti un digiuno, perfettamente consapevoli che il conflitto in Medioriente non si risolverà grazie a questa azione. Unitevi a noi in questo sciopero della fame per condividere la sofferenza di centinaia di civili innocenti che vengono assassinati, feriti, costretti a fuggire dalle proprie case, che non hanno più mezzi di sussistenza, e del numero incommensurabile di bambini che cresceranno con traumi molto profondi.”
Gli organizzatori si aspettano che migliaia di persone in Medioriente e nel resto del mondo si uniscano allo sforzo, digiunando da poche ore a 21 giorni, per chiedere agli USA e a tutte le parti di dialogare invece di uccidere. Tutti sono invitati a donare le somme risparmiate per i pasti mancati ad iniziative di pace e di soccorso umanitario, e ad incontrare i propri rappresentanti politici promuovendo soluzioni non militari al conflitto. Dobbiamo dialogare.
"LET US TALK" FAST: STOP THE KILLINGS AND START NEGOTIATING
Per maggiori informazioni: www.nonviolenceinternational.net
Firmatari:
Prof. Muhammad Abu Nimer, USA/Israele; Prof. Mubarak Awad, USA/Palestina; Prof. Karim Crow, USA/Libano; Prof. Edy Kaufman, USA/Israele; Jonathan Kuttab, SA/Palestina; Michael Beer, USA/Germania; Barbara Wien, USA; Karim Awad, Canada/Palestina; Art Laffin, USA; Sami Awad, Palestina; Nayef Hashlamoun, Palestina; Barbara Hartford, USA; Kani Xulam, Kurdish/USA; Michael Kalmanovitz, Inghilterra.
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