Dopo Marulanda, Cano
Tirofijo era lo pseudonimo con cui era conosciuto Manuel Marulanda, che però non si chiamava così –nome che aveva adottato in ricordo di un sindacalista morto ammazzato- ma Pedro Antonio Marín. È proprio morto, lo confermano le Farc, il 26 marzo, data in cui morì anche Beethoven, e la sua dipartita si somma a una lunga serie di disfatte.
Tutti si chiedono ora cosa faranno le Farc. La scelta di Alfonso Cano a sostituire Marulanda è già un´indicazione. Cano –il cui vero nome è Guillermo León Saenz- è l´ideologo del gruppo, e sarebbe su posizioni più moderate di Jorge Briceño Suárez, capo militare e irriducibile, proposto anche lui per succedere a Marulanda.
Chi è Cano? Di Bogotá, 60 anni, figlio di una maestra e di un agronomo conservatore, attivista del Partito Comunista colombiano, entrò nella clandestinità negli anni Ottanta. Sulla sua testa c´è una taglia da 5 milioni di dollari da parte del governo Usa, che lo accusa di narcotraffico, mentre la giustizia colombiana gli ha propinato 40 anni di carcere in contumacia per l´esecuzione di vari effettivi delle Farc accusati di voler disertare. L´impressione generale è che con Cano, che comanda le operazioni nell´oriente del Cauca, si possa trattare. Trattare, però, non significa la rinuncia delle Farc alle operazioni militari. Il governo colombiano lo sa e, per il momento, invece di avviare negoziati, manda le bombe, approfittando del momento di crisi delle Farc.
Una delle ultime interviste con Cano risale al 2001:
http://www.lainsignia.org/2001/febrero/ibe_072.htm
Tutti si chiedono ora cosa faranno le Farc. La scelta di Alfonso Cano a sostituire Marulanda è già un´indicazione. Cano –il cui vero nome è Guillermo León Saenz- è l´ideologo del gruppo, e sarebbe su posizioni più moderate di Jorge Briceño Suárez, capo militare e irriducibile, proposto anche lui per succedere a Marulanda.
Chi è Cano? Di Bogotá, 60 anni, figlio di una maestra e di un agronomo conservatore, attivista del Partito Comunista colombiano, entrò nella clandestinità negli anni Ottanta. Sulla sua testa c´è una taglia da 5 milioni di dollari da parte del governo Usa, che lo accusa di narcotraffico, mentre la giustizia colombiana gli ha propinato 40 anni di carcere in contumacia per l´esecuzione di vari effettivi delle Farc accusati di voler disertare. L´impressione generale è che con Cano, che comanda le operazioni nell´oriente del Cauca, si possa trattare. Trattare, però, non significa la rinuncia delle Farc alle operazioni militari. Il governo colombiano lo sa e, per il momento, invece di avviare negoziati, manda le bombe, approfittando del momento di crisi delle Farc.
Una delle ultime interviste con Cano risale al 2001:
http://www.lainsignia.org/2001/febrero/ibe_072.htm
Labels: Colombia