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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Wednesday, August 16, 2006

Non è poi così lontano

Ho preso anche io un paio di giorni di vacanza. Il 15 agosto qui si festeggiano le mamme e così ne ho approfittato per andare in giro con la famigliola. Nei giorni scorsi, però, sono stato a visitare il laboratorio spaziale di Franklin Chang. Di questa visita uscirà un reportage –probabilmente a ottobre- su Diario. Intanto, vi posso dire che ho visto il motore al plasma che dovrebbe portarci su Marte e ho conversato a lungo con il direttore del progetto, Ronald Chang. Il motore, a vederlo, non è niente di straordinario. Le sue dimensioni sono di 1.70 cm di lunghezza per 70 cm di diametro. La cosa fuori dal normale è la potenza che si scatena in quei pochi centimetri, capace di ridicolizzare gli attuali motori che portano lo Shuttle in orbita e di ridurre notevolmente anche i costi delle missioni.
Lo staff è composto da una decina di persone, tutti giovanissimi laureati presi dalle università della Costa Rica e con studi in corso in differenti Stati degli Usa. L’ambiente è di una squisita informalità: ognuno lavora dove meglio gli pare, attaccato al suo computer o a qualche pezzo. Non ci sono praticamente orari: i ragazzi lavorano a ritmo continuo e non hanno orari. Per mangiare hanno a disposizione una cuoca che cucina su richiesta (e che fa un caffè buonissimo).
Dopo 25 anni di studi, il VASIMR (così hanno battezzato il motore, sigla che sta per Variable Specific Impulse Magnetoplasma Rocket) sarà pronto alla fine del prossimo anno. La Nasa lo proverà probabilmente in una missione nel 2010 o nel 2011. Da lì, se funziona, andare su Marte sarà una sciocchezza.

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