Il compleanno di Mutis
Álvaro Mutis non è più un ragazzino e lo dimostra il fatto che compie oggi 83 anni. A lui siamo riconoscenti per avere inventato il personaggio di Maqroll, il gabbiere, che ci ha tenuto compagnia per lungo tempo e per diversi romanzi, insegnandoci l’arte impossibile della ricerca interiore. Lontano dall’essere considerato un eroe, Maqroll somiglia un poco a tutti noi, o almeno ci somiglia nella nostra parte più intima e nelle inquietudini che ci accompagnano latenti.
Sul realismo magico ha detto: “Dubito che sia esistito. È il tipo di formula che viene inventata in Europa per spiegare la letteratura latinoamericana. Con l’idea del realismo magico hanno pensato che si potesse spiegare tutto; tutto è realismo magico. E funziona. Pensano a García Márquez, per esempio, a “Cento anni di solitudine” e lo tacciano di realismo magico, dimenticando que questo stesso autore ha scritto “Nessuno scrive al colonnello” che è realtà, un libro nudo, meraviglioso dove non appare nulla che non sia quotidiano e terribile. In Francia questo si è trasformato in una mania: se viene dal Sudamerica deve essere realismo magico. Vorrei mi spiegassero qual’è il realismo magico… gli scrittori latinoamericani stanno descrivendo la loro verità. Non la stanno magnificando nè appare loro magica: e così e basta”.
Il resto dell’intervista: http://www.ucm.es/info/especulo/numero7/mutis.htm
Alcune poesie in lingua originale: http://www.poesia-inter.net/indexamu.htm
La fondazione Mutis: www.fundacion-alvaromutis.org
Per chi se lo sia chiesto, la frase che accompagna il titolo del nostro blog è proprio di Mutis ed è l’incipit di “La última escala del tramp steamer” , L’ultimo scalo del tramp steamer (in italiano su Einaudi o Adelphi): http://www.unilibro.it/find_buy/result_scrittori.asp?scrittore=Mutis+Alvaro&idaff=0
Buon compleanno!
Sul realismo magico ha detto: “Dubito che sia esistito. È il tipo di formula che viene inventata in Europa per spiegare la letteratura latinoamericana. Con l’idea del realismo magico hanno pensato che si potesse spiegare tutto; tutto è realismo magico. E funziona. Pensano a García Márquez, per esempio, a “Cento anni di solitudine” e lo tacciano di realismo magico, dimenticando que questo stesso autore ha scritto “Nessuno scrive al colonnello” che è realtà, un libro nudo, meraviglioso dove non appare nulla che non sia quotidiano e terribile. In Francia questo si è trasformato in una mania: se viene dal Sudamerica deve essere realismo magico. Vorrei mi spiegassero qual’è il realismo magico… gli scrittori latinoamericani stanno descrivendo la loro verità. Non la stanno magnificando nè appare loro magica: e così e basta”.
Il resto dell’intervista: http://www.ucm.es/info/especulo/numero7/mutis.htm
Alcune poesie in lingua originale: http://www.poesia-inter.net/indexamu.htm
La fondazione Mutis: www.fundacion-alvaromutis.org
Per chi se lo sia chiesto, la frase che accompagna il titolo del nostro blog è proprio di Mutis ed è l’incipit di “La última escala del tramp steamer” , L’ultimo scalo del tramp steamer (in italiano su Einaudi o Adelphi): http://www.unilibro.it/find_buy/result_scrittori.asp?scrittore=Mutis+Alvaro&idaff=0
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