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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Thursday, May 15, 2008

Marina se ne va

Marina Silva se ne è andata. E non mi sorprende. Da tempo, forse fin dall´inizio, la nomina della Silva era apparsa come un diversivo, una cortina di fumo per mascherare i veri piani del governo di Lula sull’Amazzonia. Il grande polmone verde dell’America è un affare dalle enormi proporzioni e la Silva, che lo ha sempre difeso, ha avuto tutti contro. Lula, soprattutto, a cui solleticano le piantagioni di canna da zucchero per la produzione del biocombustibile con il quale vuole fare viaggiare non solo i brasiliani del futuro ma anche gli europei e gli altri americani. Reinhold Stephanes, il ministro per l’Agricoltura, è stato in questi anni la mano lunga del presidente brasiliano. Attraverso il suo ministero ha fatto e sta facendo di tutto per giungere alle aree più degradate dell’Amazzonia e trasformarle in estese piantagioni di canne da zucchero. Insomma, Marina Silva era diventata un fastidio.
Giovedì scorso Lula ha presentato il piano per lo sviluppo dell’Amazzonia, un progetto monumentale di investimenti su una infrastruttura che sconvolgerà per sempre la regione. Il piano –che ha sostituito quello ecologista a cui stava lavorando il ministero della Silva- prevede il rinnovo catastale delle proprietà e premi per i fazenderos che si impegnano nella riforestazione, ma anche costruzioni di strade, porti fluviali, idrovie, centrali idroelettriche. L’Amazzonia vista come l´ultima frontiera da abbattere e dalla quale trarre il maggiore profitto.
La Silva è servita per cinque anni per dare al governo di Lula l’impronta verde ed ambientalista di cui aveva bisogno per acquistare credibilità soprattutto all’estero, dove è più marcata la sensibilità verso l’ambiente. Scoperte le carte, non c’è più posto per Marina, che si fa da parte perchè ha capito di essere obsoleta e fuori di contesto.
Ora, le sue dimissioni lasciano la via aperta non solo al partito dell’etanolo, ma a tutti quelli che, con appalti ed investimenti, cementeranno l’Amazzonia.
Carlos Minc, fondatore del Partito Verde, sarà il nuovo ministro dell´Ambiente (qui la sua pagina:
http://www.minc.com.br/). Buona fortuna.

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