Il gran vuoto spirituale
“Abbiamo voluto che fosse maestoso perchè la gente capisca che si possono fare grandi cose in Guatemala”.
Con questa dichiarazione Jorge López, pastore della Fraternidad Cristiana, ha inaugurato il più grande tempio della chiesa evangelica in Centroamerica.
Dodicimila posti a sedere, 113.000 metri quadrati di costruzione, un eliporto, un costo di 29 milioni di dollari: la grande marcia delle chiese pentecostali in America Latina sembra non conoscere ostacoli.
La Fraternidad Cristiana conta meno di trenta anni di vita, pochi ma sufficienti per riunire tredicimila membri ed un capitale del quale non si possono fare stime. Non è la sola chiesa pentecostale, ovviamente, a riunire migliaia di fedeli in questo paese centroamericano: un guatemalteco su quattro è infatti cristiano evangelico.
Nella storia del Guatemala i pentecostali si sono insediati solo a partire dagli anni Settanta, ma il grande balzo in avanti l’hanno fatto con Ríos Montt, il dittatore che con la sua follia messianica ha scatenato il genocidio degli indigeni maya. Montt aveva un’idea ben precisa di quello che doveva essere il Guatemala: “Il guatemalteco è il popolo eletto dal Nuovo Testamento. Siamo i nuovi israeliti dell’America Centrale” aveva dichiarato all’inviato del New York Times. Detto e fatto: la crociata di Ríos Montt si rivolse soprattutto contro gli indios, che mandò a decimare attraverso la creazione delle Pac, le pattuglie di autodifesa civile ed i suoi fedelissimi in divisa.
Mentre massacrava indigeni, Ríos Montt raccoglieva milionate di fondi dagli ingenui fedeli statunitensi che pensavano davvero, grazie alle doti di imbonitori dei pastori Pat Robertson, Bill Bright e Jerry Falwell, che il Guatemala sarebbe diventato il regno di Dio in terra.
Il tempo ci ha rivelato che il dittatore genocida non sarà mai giudicato dagli uomini per le sue colpe ed ora ci dimostra anche come la Storia non insegni nulla. Alle prossime elezioni guatemalteche ci sarà anche Harold Ballestero, che è stato tra i più popolari pastori evangelici del Guatemala. Lasciato il pulpito, Ballestero ora vuole governare:
“Dio non si è dimenticato del Guatemala e per questo ci ha portato Harold Ballestero” dice l'introduzione al suo programma elettorale. Tutto un programma.
La chiesa di Ballesteros: http://www.elshaddai.net/
La Fraternidad Cristiana: http://www.frater.org/
Con questa dichiarazione Jorge López, pastore della Fraternidad Cristiana, ha inaugurato il più grande tempio della chiesa evangelica in Centroamerica.
Dodicimila posti a sedere, 113.000 metri quadrati di costruzione, un eliporto, un costo di 29 milioni di dollari: la grande marcia delle chiese pentecostali in America Latina sembra non conoscere ostacoli.
La Fraternidad Cristiana conta meno di trenta anni di vita, pochi ma sufficienti per riunire tredicimila membri ed un capitale del quale non si possono fare stime. Non è la sola chiesa pentecostale, ovviamente, a riunire migliaia di fedeli in questo paese centroamericano: un guatemalteco su quattro è infatti cristiano evangelico.
Nella storia del Guatemala i pentecostali si sono insediati solo a partire dagli anni Settanta, ma il grande balzo in avanti l’hanno fatto con Ríos Montt, il dittatore che con la sua follia messianica ha scatenato il genocidio degli indigeni maya. Montt aveva un’idea ben precisa di quello che doveva essere il Guatemala: “Il guatemalteco è il popolo eletto dal Nuovo Testamento. Siamo i nuovi israeliti dell’America Centrale” aveva dichiarato all’inviato del New York Times. Detto e fatto: la crociata di Ríos Montt si rivolse soprattutto contro gli indios, che mandò a decimare attraverso la creazione delle Pac, le pattuglie di autodifesa civile ed i suoi fedelissimi in divisa.
Mentre massacrava indigeni, Ríos Montt raccoglieva milionate di fondi dagli ingenui fedeli statunitensi che pensavano davvero, grazie alle doti di imbonitori dei pastori Pat Robertson, Bill Bright e Jerry Falwell, che il Guatemala sarebbe diventato il regno di Dio in terra.
Il tempo ci ha rivelato che il dittatore genocida non sarà mai giudicato dagli uomini per le sue colpe ed ora ci dimostra anche come la Storia non insegni nulla. Alle prossime elezioni guatemalteche ci sarà anche Harold Ballestero, che è stato tra i più popolari pastori evangelici del Guatemala. Lasciato il pulpito, Ballestero ora vuole governare:
“Dio non si è dimenticato del Guatemala e per questo ci ha portato Harold Ballestero” dice l'introduzione al suo programma elettorale. Tutto un programma.
La chiesa di Ballesteros: http://www.elshaddai.net/
La Fraternidad Cristiana: http://www.frater.org/
Labels: Guatemala
2 Comments:
necessita di verificare:)
quello che stavo cercando, grazie
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