Pregate, non fate l'amore
Il messaggio di papa Benedetto XVI ha convinto pochi cattolici brasiliani. Conservatore, tradizionalista, assolutista, Ratzinger è piaciuto solo ai bacchettoni, tracciando alla fine un solco ancor più ampio di quello che era venuto a colmare. Come c’era da aspettarsi, il Papa ha rimesso ai fedeli l’idea di una Chiesa ancorata a valori di altre epoche. Qualità e non quantità ha espresso Ratzinger, facendo un favore alle centinaia di sette che operano in tutta l’America Latina. I fedeli cercano risposte che siano consone ai tempi che viviamo e queste risposte ormai appare chiaro che non le troveranno nella Chiesa cattolica.
Critiche aperte anche per la teologia della Liberazione e la nuova stagione politica che vive l’America Latina. Ratzinger ha paragonato gli esperimenti in atto a “governi assolutisti o soggetti a certe ideologie che si credevano superate”, rivelando una conoscenza limitata della realtà locale. L’allusione al Venezuela è stata prontamente negata dall’arcivescovo di Mérida, Baltazar Porras, anche perchè il Papa nel suo discorso ha anche detto che la chiesa deve essere apolitica. Affermazione che non vale certo per il Vaticano, ma per la teologia della Liberazione, da sempre combattuta dalla Congregazione per la fede che Ratzinger ha presieduto a lungo. Più che una confessione di astensione dal governo temporale delle cose, il Papa ha voluto ribadire che la politica della Chiesa cattolica è di uso esclusivo del Vaticano e non dei vescovi dislocati nelle varie parti del pianeta.
A margine i giornali hanno riportato la proposta di Lula di un’integrazione religiosa dei paesi latinoamericani. Cosa abbia voluto dire Lula rimane un mistero, ma ormai in epoca di globalizzazioni varie non c’è da stupirsi di niente.
Critiche aperte anche per la teologia della Liberazione e la nuova stagione politica che vive l’America Latina. Ratzinger ha paragonato gli esperimenti in atto a “governi assolutisti o soggetti a certe ideologie che si credevano superate”, rivelando una conoscenza limitata della realtà locale. L’allusione al Venezuela è stata prontamente negata dall’arcivescovo di Mérida, Baltazar Porras, anche perchè il Papa nel suo discorso ha anche detto che la chiesa deve essere apolitica. Affermazione che non vale certo per il Vaticano, ma per la teologia della Liberazione, da sempre combattuta dalla Congregazione per la fede che Ratzinger ha presieduto a lungo. Più che una confessione di astensione dal governo temporale delle cose, il Papa ha voluto ribadire che la politica della Chiesa cattolica è di uso esclusivo del Vaticano e non dei vescovi dislocati nelle varie parti del pianeta.
A margine i giornali hanno riportato la proposta di Lula di un’integrazione religiosa dei paesi latinoamericani. Cosa abbia voluto dire Lula rimane un mistero, ma ormai in epoca di globalizzazioni varie non c’è da stupirsi di niente.
Labels: Brasile
2 Comments:
perchè la Chiesa non può servire direttamente, sacerdoti sindaci e altro, al popolo? essa è esperta in umanità, e allora?
Conosco tanti sacerdoti che si fanno propriamente il mazzo nelle loro comunità. Il problema sono le gerarchie. Il potere annebbia e corrompe.
M.
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