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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Tuesday, January 15, 2008

La via guatemalteca alla socialdemocrazia

Il Guatemala apre infine alla socialdemocrazia. Álvaro Colom ha assunto ufficialmente la presidenza della Repubblica e trova un Paese in piena emergenza sociale. 5780 omicidi nell’anno appena trascorso, una campagna elettorale violenta, che ha lasciato sul terreno almeno 50 morti, la divisione tra il Guatemala bianco e quello indigeno, nonchè la corruzione, la penetrazione del narcotraffico in qualsiasi grado della società ed una povertà endemica per la maggioranza della popolazione. Per Colom il compito sarà tutt’altro che facile: inaugurerà il suo governo con un piano di emergenza di cento giorni, che dovrà dargli la misura delle sue capacità di intervento sul sociale.
Colom ha messo comunque le mani avanti. Ha fatto sapere subito che i cambiamenti saranno graduali, perchè il Guatemala è un paese conservatore e tradizionalista. Niente radicalismi, sia in politica interna che estera. A chi gli chiedeva delle relazioni con Chávez, Colom ha risposto che la socialdemocrazia guatemalteca sarà un esperimento completamente differente dal modello bolivariano. In fondo, non è il migliore momento per solidarizzare con Chávez, le cui ultime dichiarazioni sulla legalità delle Farc hanno scatenato un putiferio.
Più vicino a Lula che a Chávez, quindi, Colom è un ingegnere di 56 anni che ha lavorato a lungo nel settore tessile. È un imprenditore e come tale appoggia il libero mercato, ma è convinto che è necessario investire nel sociale e creare modernità nei settori da sempre sottovalutati nell’universo guatemalteco: l’educazione, la salute, l’impiego. Per realizzare uno stato socialmente avanzato ha bisogno di soldi, per cui ha già annunciato che farà in modo che tutti paghino le tasse. Attualmente in Guatemala solo il 13% della popolazione paga qualche imposta, mentre gli imprenditori evadono più che possono. Secondo il loro ragionamento, non possono consegnare denaro ad uno Stato corrotto. Grazie anche a questo motivo, la metà dei tredici milioni di guatemaltechi vive con meno di due dollari al giorno.
Anche il narcotraffico gli soffierà sul collo. Solo pochi mesi fa uno dei deputati guatemaltechi fu il mandante dell´uccisione di tre colleghi del Salvador per una questione di droga. Insomma, il crimine organizzato è di casa in parlamento. Per riportare il Guatemala a galla, poi, l´ingegnere avrà bisogno di un’unità nazionale già che il suo partito non conta con la maggioranza in Congresso.
Compito duro, quello di Colom. La via guatemalteca alla socialdemocrazia per non essere un’utopia avrà bisogno anche di molta, ma molta fortuna.

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1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

ciao maurizio, ti ho scovato dall'altra parte del mondo e mi farei 2 chiacchiere. faccio il sindaco di vaie e sul sito del comune trovi la mia mail. ogni tanto mi mancano i 20 anni. lionello

3:38 AM  

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