La Bolivia spaccata
Morales ed i suoi hanno approvato domenica la Carta Magna che indirizza la Bolivia verso una nuova Costituzione. L’opposizione non c’era, a rendere evidente come la spaccatura con il governo sia difficilmente sanabile. Lungi dal trovare la via al negoziato e al dialogo, le province ribelli, capeggiate al solito da Santa Cruz, hanno scelto la via della disobbedienza –e spesso della violenza-, organizzando proprie assemblee nel tentativo di legittimare i processi di autonomia politica dal governo centrale.
Sulla Costitizione pesa soprattutto un articolo, il 398, che regola la proprietà privata. L’articolo è stato voluto per combattere il latifondo e l’abbandono in cui versano migliaia di ettari, in mano a proprietari che non hanno la volontà o la possibilità di renderli produttivi. Il 398 pone quindi un tetto –di 10.000 o 5.000 ettari, lo deciderà un referendum- di proprietà per persona. Un esperimento socialista, secondo l’opposizione; una misura necessaria di giustizia sociale, secondo il governo.
Fatto sta che si è tornati di nuovo a parlare di secessione, un progetto che Santa Cruz e Tarija rincorrono da tempo. Morales, però, ha ottenuto in questo difficile momento l’appoggio dei paesi vicini. Lunedì ha ospitato Lula e la Bachelet per lanciare il corridoio commerciale tra i due oceani, ricevendo così un’importante dimostrazione di stima e legittimità (il corridoio passerà infatti proprio nelle province disubbidienti).Nella foto dell’AP, Henry Flores mostra la sua “invenzione”: la banconota da 100 cruceños, la moneta della futura (?) Repubblica di Santa Cruz.
Sulla Costitizione pesa soprattutto un articolo, il 398, che regola la proprietà privata. L’articolo è stato voluto per combattere il latifondo e l’abbandono in cui versano migliaia di ettari, in mano a proprietari che non hanno la volontà o la possibilità di renderli produttivi. Il 398 pone quindi un tetto –di 10.000 o 5.000 ettari, lo deciderà un referendum- di proprietà per persona. Un esperimento socialista, secondo l’opposizione; una misura necessaria di giustizia sociale, secondo il governo.
Fatto sta che si è tornati di nuovo a parlare di secessione, un progetto che Santa Cruz e Tarija rincorrono da tempo. Morales, però, ha ottenuto in questo difficile momento l’appoggio dei paesi vicini. Lunedì ha ospitato Lula e la Bachelet per lanciare il corridoio commerciale tra i due oceani, ricevendo così un’importante dimostrazione di stima e legittimità (il corridoio passerà infatti proprio nelle province disubbidienti).Nella foto dell’AP, Henry Flores mostra la sua “invenzione”: la banconota da 100 cruceños, la moneta della futura (?) Repubblica di Santa Cruz.
Labels: Bolivia
1 Comments:
Se non fosse per il fatto che gli automisti cruceni sono decisamente più pericolosi e violenti, questa opera dell'"artista" Flores mi ricorderebbe il famoso "cincentmila" di Bossi...
http://www.repubblica.it/speciale/liraddio/liraddio3/5.html
Post a Comment
<< Home