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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Friday, July 13, 2007

Niente estradizione per il Chino

Torno a parlare per la terza volta in pochi giorni di Fujimori, per dovere di cronaca. Come volevasi dimostrare il giudice cileno ha rifiutato l’estradizione, per cui il Chino potrà dedicarsi alla campagna elettorale in Giappone e a pensare seriamente come occupare gli anni che gli restano.
Il giudice Alvarez ha negato l’estradizione giudicando insufficienti le prove presentate dal governo peruviano.
Non mi è sembrato che le prove indicassero che Fujimori sia stato partecipe dei delitti che gli si imputano” ha dichiarato il giudice ai giornalisti.
I delitti possono essere stati commessi, però mancano gli elementi e i testimoni non sono presenziali” ha continuato. Alvarez nelle sue conclusioni ha improvvisamente dimenticato quanto espresso dalla Commissione per i diritti umani, che ha riconosciuto la responsabilità dello Stato peruviano quando era guidato con mano dura da Fujimori nei massacri di Barrios Altos e della Cantuta. Insomma, una visione della giustizia molto parziale.
La decisione di Alvarez dimostra quanto abbiamo scritto anteriormente e cioè che non esistono nè la volontà politica nè le condizioni perchè Fujimori venga mandato in Perù per essere giudicato dei suoi misfatti. Con buona pace anche della Bachelet, che aveva parlato nei giorni scorsi dell’indipendenza della magistratura cilena.

Le autorità peruviane hanno presentato appello.

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