La guerra di Rio
Rio aspetta i Giochi Panamericani (13-29 luglio) ma intanto la città è blindata, trasformata in zona di guerra dagli scontri tra i reparti speciali della polizia e le bande di narcotrafficanti delle favelas. Gli agenti pattugliano le strade in una calma tesa, dove la gente pretende di vivere una normalità che sembra ormai aver perso da tempo. I pattugliamenti proseguono infatti da due mesi e solo mercoledì scorso l’operazione nel quartiere di Penha ha lasciato come saldo diciannove morti. 1350 agenti, elicotteri e mezzi blindati hanno preso di assalto le favelas di Alemao scatenando una spietata caccia all’uomo durata dodici ore e che è terminata dopo ripetuti scontri a fuoco.
Da tempo, ormai, Rio ha perso la sua immagine di città da cartolina, per assumere invece i connotati di una delle più pericolose metropoli dell’America Latina. Nella città vive e si alimenta uno Stato parallelo, formato dai gruppi di narcotrafficanti che hanno imposto la loro legge e che hanno cancellato ogni lecito reclamo della società civile.
Secondo l’Onu a Rio si vive una situazione simile a quella in atto nella Striscia di Gaza, dove le scaramucce, gli scontri e gli omicidi sono all’ordine del giorno, con in mezzo i bambini sfruttati dalla delinquenza e vessati dalle autorità; ma tutta la popolazione civile, in generale, è ostaggio di questo perverso sistema.
La polizia, intanto, promette altre azioni di forza prima dell’inizio dei Giochi, che accoglieranno cinquemila atleti di tutta l’America e quasi un milione di turisti.
Da tempo, ormai, Rio ha perso la sua immagine di città da cartolina, per assumere invece i connotati di una delle più pericolose metropoli dell’America Latina. Nella città vive e si alimenta uno Stato parallelo, formato dai gruppi di narcotrafficanti che hanno imposto la loro legge e che hanno cancellato ogni lecito reclamo della società civile.
Secondo l’Onu a Rio si vive una situazione simile a quella in atto nella Striscia di Gaza, dove le scaramucce, gli scontri e gli omicidi sono all’ordine del giorno, con in mezzo i bambini sfruttati dalla delinquenza e vessati dalle autorità; ma tutta la popolazione civile, in generale, è ostaggio di questo perverso sistema.
La polizia, intanto, promette altre azioni di forza prima dell’inizio dei Giochi, che accoglieranno cinquemila atleti di tutta l’America e quasi un milione di turisti.
Labels: Brasile
1 Comments:
molto intiresno, grazie
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