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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Thursday, June 28, 2007

Colombia, proibito informare

Per le autorità colombiane, informare è una attività illecita. Con questa conclusione, una troupe della televisione ecuadoriana Ecuavisa (http://www.ecuavisa.com/)
è stata prima arrestata e poi espulsa dalla Colombia.
L’incidente è seguito all’inchiesta che la troupe –composta da due giornalisti, un cameraman ed un tecnico- stava svolgendo nella regione di Putumayo per investigare la morte di un ecuadoriano per mano dei militari.
Secondo l’esercito colombiano –autore anche dell’arresto della troupe- l’ecuadoriano ucciso era un combattente delle Farc, notizia smentita invece dalla famiglia. I vicini del posto assicurano che i soldati colombiani avrebbero ucciso deliberatamente quattro contadini scambiandoli per nemici. Da qui le ritorsioni contro i giornalisti di Ecuavisa. Freddy Barros, uno dei reporter, afferma che il loro arresto è avvenuto quando avevano già terminato il loro lavoro di riprese ed interviste. Portati in una caserma, alcuni militari ed agenti del Das li hanno obbligati a distruggere quanto filmato,dove si dimostrava che l’ecuadoriano morto –José Quezada- era in effetti un agricoltore.
La detenzione e l’espulsione sono state giustificate dalle autorità colombiane che ritengono che la troupe abbia svolto nel Putumayo attività illegali: informare, appunto.
Nonostante la grossa problematica della zona, dove Farc, narcotraffico ed esercito si fronteggiano in una lotta senza quartiere, colombiani ed ecuadoriani possono passare il confine liberamente. Da qui la protesta dei giornalisti di Ecuavisa per il loro arresto e per l’espulsione che gli vieta, per i prossimi cinque anni, di poter mettere piede in Colombia.

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