Paraguay: un vescovo per presidente
Fernando Lugo è destinato a diventare un personaggio. Paraguayano, 55 anni, di cui ventinove passati indossando l’abito da religioso, Lugo è stato per lungo tempo vescovo di San Pedro. Il suo incarico vescovile non lo ha trattenuto però dal dare vita a Resistencia Ciudadana, che raccoglie un centinaio di organizzazioni sociali e politiche. In maggioranza critica verso la politica di governo, Resistencia Ciudadana è diventata il referente più autorevole dell’opposizione, tanto che ora punta direttamente alle presidenziali del 2008.
Il candidato non può essere che uno, ossia Fernando Lugo: dopo aver chiesto più volte dispensa al Vaticano per poter continuare con l’attività politica, il vescovo di fronte all’ennesimo rifiuto ha deciso di abbandonare la Chiesa cattolica e di dedicarsi completamente al suo nuovo ruolo.
Lugo non ha mai avuto peli sulla lingua ed ha sempre appoggiato i settori popolari.
“Il modello di Stato e le istituzioni statali” ha detto in una recente intervista alla BBC “sono state incapaci negli ultimi cinquanta anni di dare risposte ai reclami sociali e soprattutto di applicare modelli di sviluppo socioeconomico nel paese”.
Il Partito Colorado, che riunisce l’oligarchia liberale del Paraguay, è al potere ininterrottamente dal 1947, prima con Strossner e poi con una serie di presidenti che sono passati alla cronaca più per gli scandali che per aver fatto qualcosa di buono. Lugo, con questo suo passaggio dalla vita clericale a quella laica, si propone appunto l’abbattimento di questo potere. Una sua presidenza porterebbe anche il Paraguay, roccaforte della destra sudamericana, a guardare verso sinistra: primo esperimento di cattocomunismo al potere?
Un’intervista di Lugo: http://latino.msn.com/noticias/articles/ArticlePage.aspx?cp-documentid=1737672
Il candidato non può essere che uno, ossia Fernando Lugo: dopo aver chiesto più volte dispensa al Vaticano per poter continuare con l’attività politica, il vescovo di fronte all’ennesimo rifiuto ha deciso di abbandonare la Chiesa cattolica e di dedicarsi completamente al suo nuovo ruolo.
Lugo non ha mai avuto peli sulla lingua ed ha sempre appoggiato i settori popolari.
“Il modello di Stato e le istituzioni statali” ha detto in una recente intervista alla BBC “sono state incapaci negli ultimi cinquanta anni di dare risposte ai reclami sociali e soprattutto di applicare modelli di sviluppo socioeconomico nel paese”.
Il Partito Colorado, che riunisce l’oligarchia liberale del Paraguay, è al potere ininterrottamente dal 1947, prima con Strossner e poi con una serie di presidenti che sono passati alla cronaca più per gli scandali che per aver fatto qualcosa di buono. Lugo, con questo suo passaggio dalla vita clericale a quella laica, si propone appunto l’abbattimento di questo potere. Una sua presidenza porterebbe anche il Paraguay, roccaforte della destra sudamericana, a guardare verso sinistra: primo esperimento di cattocomunismo al potere?
Un’intervista di Lugo: http://latino.msn.com/noticias/articles/ArticlePage.aspx?cp-documentid=1737672
Labels: Paraguay
6 Comments:
Possibile che non ci sia nessun altro capace di fare il politico in Paraguay e che possa godere della stima di Lugo?
Diffido di quelli che credono di poter far tutto.
A ciascuno il suo mestiere.
Scandalizzarsi perchè un vescovo faccia politica quando i cardinali decidono perfino quante volte dobbiamo andare al gabinetto mi sembra ipocrisia. Il potere temporale andava bene i preti con i gagliardetti fascisti anche se un prete si adopera per riscattare un popolo ridotto alla fame come in Paraguay no mentre il cardinale siede alla mensa dei padroni.E' vero a ciascuno il suo mestiere.
Ben vengano persone sensibili ai problemi della gente, siano atei,cattolici,mussulmani o laici specialmente in quei paesi dove ci sono coloro che vivono con un Dollaro al giorno la cosa che ci dovrebbe fare indignare è quanti,laici o religiosi frequentano i salotti degli affamatori.
E questo non solo in Paraguay ma in tutto il Mondo.
Strana religione quella cattolica tutto bene quando i domenicani spianavano la strada ai conquistadores e scandalo quando si tratta dei Mons. Romero o un Vescovo che si adopera per democratizzare un Paese senza guerre preventive in nome di Dio.
Per fortuna la ruota della storia,anche se a rilento, va avanti.
Quanta ipocrisia in questo Mondo,una chiesa al servizio dei potenti e i potenti al servizio della chiesa e guai a chi prende per il verso giusto le parole del Papa negli appelli di fine Anno.Per fortuna ci sono sempre più religiosi che si attengono agli insegnamenti di Gasù anziche delle gerarchie vaticane. Dal 1947 ad oggi in Paraguay si sono succeduti tiranni dittatori ma sicuramente quelli buoni per i ricchi,gli affamatori del popolo come si permette un Vescovo di parlare di democrazia?
Dirò una preghiera perchè il Vescovo Lugo riesca a luberare dalla schiavitù il popolo paraguayano.
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