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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Thursday, December 21, 2006

Il colpevole di Tlatelolco

Ci ha messo 920 pagine il giudice Ricardo Paredes Calderón per spiegare come e perchè l’ex presidente messicano Luis Echeverría progettò ed ordino il massacro di studenti a Tlatelolco il 2 ottobre 1968.
Echeverría fungeva al tempo come ministro dell’Interno e, ora è una certezza, diede direttamente gli ordini al comandante del Batallón Olimpia di aprire il fuoco sui manifestanti. Sul selciato rimasero centinaia di morti, feriti dai colpi dei fucili e poi finiti alla baionetta. Il massacro, iniziato alle sei del pomeriggio, diede poi spazio ad una notte di repressione, dove centinaia di giovani vennero arrestati e torturati dalla polizia. Esercito ed agenti entrarono nelle case del quartiere alla ricerca dei manifestanti che si erano dati alla fuga e con brutalità passarono per le armi quanti si opponevano all’intrusione.
Dato che il Messico era sotto l’occhio dell’opinione internazionale per l’imminenza delle Olimpiadi, prima dell’alba i camion della spazzatura ripulirono la piazza, portandosi via anche i morti, che poi finirono nelle sterminate discariche della capitale. Al mattino, sembrava che nulla fosse accaduto.
Echeverría, che poi divenne presidente della Repubblica, aveva sempre negato la sua partecipazione diretta e per tutti questi anni è riuscito a sfuggire alla giustizia. Per lui, che ha 84 anni ed è già agli arresti domiciliari data l’età, è scattata anche l’accusa di genocidio già che, secondo i piani, l’azione dell’esercito doveva portare all’eliminazione totale di quanti protestavano nelle piazze.
Una testimonianza struggente di quel giorno viene data nel film “Amanacer rojo” , (
http://cinemexicano.mty.itesm.mx/peliculas/rojo.html) di Jorge Fons.
Le foto della strage:
http://www.jornada.unam.mx/2005/10/02/mas-jesus.html

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