I conti sulla libertà di stampa
È stata resa nota la relazione annuale di Reporters sans frontières, il termometro della libertà di stampa nel mondo. L’Italia ne esce male –non solo per i giornalisti velina che riempiono le redazioni, ma per le leggi inadeguate-: quarantesimo posto, un gradino piccolo piccolo più su del Salvador dove, eppure, tutti i mezzi di comunicazione fanno le fusa al governo di destra.
L’America Latina ha fatto degli importanti passi avanti. Prima dell’Italia ci sono la Bolivia (prima nazione non europea: sorpresi della cura Morales?), la Costa Rica e Panama. Gli Usa, per colpa delle leggi di protezione sul terrorismo, sono ormai al livello del Botswana, subito sotto la Repubblica Dominicana. Chi va male tra i paesi latinoamericani sono Messico e Colombia, terre di mafia e di cartelli: peggio di loro nel continente c'è solo Cuba.
Su questo link trovate la classifica completa:
http://www.rsf.org/article.php3?id_article=19387
Dei sessantuno giornalisti assassinati quest’anno, dieci sono latinoamericani:
Ajuricaba Monassa (Brasile); Atilano Segundo Pérez, Milton Sánchez, Gustavo Rojas (Colombia); José Luis León (Ecuador); Eduardo Maas (Guatemala); Enrique Perea Quintanilla, Ramiro Téllez, Jaime Olvera Bravo (México); Jorge Aguirre (Venezuela).
L’America Latina ha fatto degli importanti passi avanti. Prima dell’Italia ci sono la Bolivia (prima nazione non europea: sorpresi della cura Morales?), la Costa Rica e Panama. Gli Usa, per colpa delle leggi di protezione sul terrorismo, sono ormai al livello del Botswana, subito sotto la Repubblica Dominicana. Chi va male tra i paesi latinoamericani sono Messico e Colombia, terre di mafia e di cartelli: peggio di loro nel continente c'è solo Cuba.
Su questo link trovate la classifica completa:
http://www.rsf.org/article.php3?id_article=19387
Dei sessantuno giornalisti assassinati quest’anno, dieci sono latinoamericani:
Ajuricaba Monassa (Brasile); Atilano Segundo Pérez, Milton Sánchez, Gustavo Rojas (Colombia); José Luis León (Ecuador); Eduardo Maas (Guatemala); Enrique Perea Quintanilla, Ramiro Téllez, Jaime Olvera Bravo (México); Jorge Aguirre (Venezuela).
Labels: America Latina
2 Comments:
good start
Si, probabilmente lo e
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