Anche l'Ecuador va al ballottaggio
Nemmeno l’Ecuador ha deciso di andare a sinistra. Per il momento, ci sarà il ballottaggio tra Álvaro Noboa, magnate delle banane, e Rafael Correa.
Noboa, che fino a pochi giorni fa risultava addirittura terzo nei sondaggi, da anni insegue la presidenza ecuadoriana. Su Correa non si è risparmiato: “Correa è un amico dei terrorisiti, un comunista, un dittatore con l’immagine di Cuba in mente... la mia proposta è che l’Ecuador sia come la Spagna, il Cile, l’Italia paesi dove ci sono libertà e democrazia”. Magari bisognerà spiegargli che la democrazia italiana è un po’ sputtanata, però contento lui... Noboa, d’altronde, è l’uomo più ricco dell’Ecuador e deve essere ben felice di poter instaurare una repubblica alla Berlusconi nel cuore del Sudamerica.
Correa ha invece un diavolo per capello. Le inchieste lo davano vincente, e deve accontentarsi di un ballottaggio che lo vede perdente in partenza. Appena chiusi i seggi ha iniziato a denunciare brogli. A spaventare l’elettorato ce ne ha messo del suo: proprio il giorno prima delle elezioni ha dichiarato che –come Evo Morales- avrebbe rivisto i contratti con le multinazionali del petrolio.
L’appuntamento ora è per il 26 novembre. Su La Hora, le dichiarazioni audio e video dei candidati: http://www.lahora.com.ec/frontEnd/main.php?idRegional=1
Il sito del Tribunale elettorale dell’Ecuador:
http://www.tse.gov.ec/
Noboa, che fino a pochi giorni fa risultava addirittura terzo nei sondaggi, da anni insegue la presidenza ecuadoriana. Su Correa non si è risparmiato: “Correa è un amico dei terrorisiti, un comunista, un dittatore con l’immagine di Cuba in mente... la mia proposta è che l’Ecuador sia come la Spagna, il Cile, l’Italia paesi dove ci sono libertà e democrazia”. Magari bisognerà spiegargli che la democrazia italiana è un po’ sputtanata, però contento lui... Noboa, d’altronde, è l’uomo più ricco dell’Ecuador e deve essere ben felice di poter instaurare una repubblica alla Berlusconi nel cuore del Sudamerica.
Correa ha invece un diavolo per capello. Le inchieste lo davano vincente, e deve accontentarsi di un ballottaggio che lo vede perdente in partenza. Appena chiusi i seggi ha iniziato a denunciare brogli. A spaventare l’elettorato ce ne ha messo del suo: proprio il giorno prima delle elezioni ha dichiarato che –come Evo Morales- avrebbe rivisto i contratti con le multinazionali del petrolio.
L’appuntamento ora è per il 26 novembre. Su La Hora, le dichiarazioni audio e video dei candidati: http://www.lahora.com.ec/frontEnd/main.php?idRegional=1
Il sito del Tribunale elettorale dell’Ecuador:
http://www.tse.gov.ec/
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