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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Sunday, October 08, 2006

L'Ecuador alla volata finale

L’anno elettorale dell’America Latina giunge al termine, ma mancano ancora quattro appuntamenti: Nicaragua, Venezuela, il ballottaggio in Brasile e l’Ecuador. Di quest’ultimo paese si parla sempre poco, forse perchè ritenuto di poco peso nel quadro dello scacchiere continentale. Immerso in continui cambiamenti di governo, l’Ecuador è però il primo esportatore mondiale di banane e vanta una considerevole riserva petrolifera che viene indirizzata quasi completamente negli Stati Uniti. Sulla sua frontiera di nord est premono le Farc e non sono mancati gli sconfinamenti con le reciproche accuse con la Colombia. La destituzione di Lucio Rodríguez, l’ex colonnello che tanti credevano un nuovo Chávez, ha cambiato di nuovo le carte in tavola, ma i partitari della sinistra si sono presto riorganizzati ed ora presentano Rafael Correa, 43 anni, ex ministro di Economia ed altro personaggio alquanto pittoresco. Correa, anti statunitense e populista, ama salire sul palco agitando una cinghia di cuoio con la quale, giocando con il proprio cognome –correa vuol dire cinghia- dice che se ne serve per fustigare il potere.
Le elezioni sono domenica prossima, il 15 ottobre e Correa è il favorito con almeno tredici punti percentuale di vantaggio su León Roldós.
Correa, durante questa campagna elettorale, ha dimostrato di non avere peli sulla lingua: ha riconosciuto l’identità rivoluzionaria delle Farc, espresso la sua stima a Chávez e attirato le simpatie del voto indigeno. Per essere eletto al primo turno, ha bisogno del 40% dei voti. Difficile da concretizzare, ma intanto continua ad attirare le simpatie dell’elettorato. L’Ecuador negli ultimi dieci anni ha quasi sempre sbagliato a fidarsi delle urne: tre presidenti sono stati cacciati da rivolte popolari.
Se Correa venisse eletto è quasi sicuro che il paese entrerebbe nell’orbita venezuelana. Chávez lo sa benissimo e, conscio di quanto avvenuto mesi fa in Perú dove i suoi commenti giocarono a sfavore di Humala, non mette bocca sulla situazione ecuadoriana. I siti dei candidati:
http://www.rafaelcorrea.com/
http://www.leonroldos.com/

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