Messico: tutto secondo copione
Tutto secondo copione: Calderón sarà confermato presidente del Messico. Le marce, le proteste, le richieste che si ricontassero i voti non sono servite: insomma, la prova di democrazia è fallita. D’altronde, come poteva essere possibile, in un paese che oramai appare alla deriva, incapace di scappare alla morsa della corruzione e del narcotraffico, dove la collusione tra delinquenza e potere è diventata la norma.
La stessa votazione della Corte del tribunale elettorale, che si svolgerà alle otto di mattina di oggi martedì, è già stata annunciata con almeno sedici ore di anticipo: i giudici dichiareranno vincitore Felipe Calderón. Il sistema ha di nuovo vinto: la politica è ancora e sempre quella dove i voti si comprano in cambio di promesse, dove si mantiene la relazione di dipendenza con cittadini solo di nome, che non sanno e non possono alzare la testa per fare valere i propri diritti. Le stesse regole che i messicani si sono dati fanno della loro democrazia una barzelletta. Non si possono infatti ridiscutere i dati di una elezione: come abbiamo imparato nella vicenza Bush-Gore negli Usa, anche qui vince il più furbo.
Intanto, fuori dalla sede del tribunale i simpatizzanti di López Obrador hanno innalzato tende da campagna per una vigilia tesa, resa ancor più drammatica dall’annuncio dei soliti bene informati che Calderón sarà presidente. L’ultima notizia è l’appello di López Obrador all’esercito perchè non usi la forza contro le centinaia di migliaia di manifestanti che si aspettano nelle piazze per protestare l’elezione di Calderón.
Il blog di un fantomatico López Obrador: http://andresmanuel.blogspot.com/
Un altro blog a favore del candidato della sinistra: http://www.blogsporamlo.com.mx/
Sul discorso mancato del primo settembre di Vicente Fox, vi rimando a: http://verosudamerica.blogspot.com
La stessa votazione della Corte del tribunale elettorale, che si svolgerà alle otto di mattina di oggi martedì, è già stata annunciata con almeno sedici ore di anticipo: i giudici dichiareranno vincitore Felipe Calderón. Il sistema ha di nuovo vinto: la politica è ancora e sempre quella dove i voti si comprano in cambio di promesse, dove si mantiene la relazione di dipendenza con cittadini solo di nome, che non sanno e non possono alzare la testa per fare valere i propri diritti. Le stesse regole che i messicani si sono dati fanno della loro democrazia una barzelletta. Non si possono infatti ridiscutere i dati di una elezione: come abbiamo imparato nella vicenza Bush-Gore negli Usa, anche qui vince il più furbo.
Intanto, fuori dalla sede del tribunale i simpatizzanti di López Obrador hanno innalzato tende da campagna per una vigilia tesa, resa ancor più drammatica dall’annuncio dei soliti bene informati che Calderón sarà presidente. L’ultima notizia è l’appello di López Obrador all’esercito perchè non usi la forza contro le centinaia di migliaia di manifestanti che si aspettano nelle piazze per protestare l’elezione di Calderón.
Il blog di un fantomatico López Obrador: http://andresmanuel.blogspot.com/
Un altro blog a favore del candidato della sinistra: http://www.blogsporamlo.com.mx/
Sul discorso mancato del primo settembre di Vicente Fox, vi rimando a: http://verosudamerica.blogspot.com
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