I carcerati, gli schiavi del futuro

Sono quattro i Paesi latinoamericani dove esistono carceri private: Argentina, Cile, Porto Rico e Brasile. L’Honduras sarà quindi il quinto della serie. Attualmente la nazione centroamericana destina all’anno la ridicola somma di 8 milioni di dollari per undicimila carcerati. Questo significa, al giorno, 0,45 centesimi di dollaro per poter mangiare. In pratica, sono quindi le famiglie dei reclusi a farsi carico delle loro necessità (alimentari e mediche, soprattutto), mentre all’interno del carcere le regole di sopravvivenza vengono fatte dalle maras, le pandillas. Negli ultimi due anni più di 350 carcerati sono morti durante i regolamente di conti tra le bande rivali e con la polizia. Che il sistema carcerario dell’Honduras sia al collasso si deve alla mancanza di politica sociale attuata negli ultimi anni dall’ultimo presidente, Ricardo Maduro, la cui linea dura (“sbattiamoli dentro e che poi si arrangino”) ha trasformato le carceri in un inferno dove non c’è spazio per progetti di recupero e di reinserimento nella società.
A gestire le prigioni dell’Honduras sarà la israeliana Noa Group, che si dice esperta in questo campo. Possiamo immaginare uno scenario del futuro? Se le carceri passano a mano private ed i prigionieri diventano parte di un ingranaggio del profitto, chi avrà poi interesse a rilasciarli? Le pene saranno più severe e l’azienda di turno avrà tutto da guadagnare a tenere le carceri piene, perchè significherà più mano d’opera ad un costo risibile. Serviti su un piatto d'argento, ecco quindi gli schiavi della società del futuro.
2 Comments:
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
good start
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