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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Sunday, September 17, 2006

Il ministro inflessibile

Andrés Soliz in pochi mesi si era fatto la fama di un duro. È stato lui, infatti, ad approntare e a mettere in atto la legge sugli idrocarburi che in Bolivia ha fatto tremare le multinazionali del settore. Inflessibile, ha seguito la sua linea fino in fondo. All’indomani della notizia che le pressioni del governo brasiliano erano riuscite a bloccare la risoluzione sul futuro di Petrobras in Bolivia ha presentato le sue dimissioni. Questioni personali, adduce la sua lettera; in realtà, sono questioni di principio. Un bell’esempio di questi tempi, quando ministri e sottosegretari si aggrappano alla sedia come si trattasse della vita stessa.
La nazionalizzazione ha stimolato il processo di recupero della dignità e autostima del nostro popolo, che le politiche neoliberali e razziste pretendevano di schiacciare in forma definitiva”: questo quello che si legge nelle dimissioni.
Nei giorni scorsi Boliviana YPFB, come prevede la nuova legge, ha preso possesso del sistema di rifornimento degli idrocarburi suscitando però le proteste dei brasiliani della Petrobras. L’incontro tra Lula da Silva ed Evo Morales a La Habana ha cambiato le carte in tavola: i brasiliani avranno una proroga. Sono state minacce o promesse quelle che si sono scambiate i due? Il Brasile più di una volta ha avvisato la Bolivia di portarla davanti ai tribunali internazionali. Da non dimenticare, poi che l’ente nazionale boliviano ha bisogno della struttura privata per non collassare. Morales lo ha detto solo ieri che la nazionalizzazione non è espropriazione. Fatto sta che la dilazione è stata approvata: da qui le dimissioni del ministro.
Incorruttibile, spesso intrattabile, un passato da rivoluzionario, Soliz negli otto mesi di governo di Evo Morales si è conquistato le simpatie della gente, arrivando ad essere considerato il più popolare dei ministri. La pagina della YPFB:
http://www.ypfb.gov.bo/


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