Lugo contro il potere
Nicanor Duarte, presidente del Paraguay, è stato a fine ottobre in Italia dove ha incontrato, tra gli altri, anche il papa Benedetto XVI. Una visita, questa, tutt’altro che di cortesia, già che Duarte non è nemmeno cattolico. Duarte e Ratzinger, infatti, si sono incontrati per parlare della candidatura dell’ex vescovo Fernando Lugo alla presidenza della Repubblica paraguayana nelle prossime elezioni di aprile. Il papa ha confermato quanto da tempo la cancelleria vaticana aveva fatto intendere senza mezzi termini: il Vaticano si schiera contro la candidatura di Lugo. Dalla sua entrata in politica, di fatto, il prelato ha incontrato una fortissima opposizione da parte delle massime autorità cattoliche che, per pregiudicarlo, gli hanno anche rifiutato la rinuncia alla carica di vescovo di San Pedro.
Da sessanta anni in Paraguay governa il Partido Colorado, prima attraverso il suo fondatore-padrone Strossner, dopo per mezzo dei suoi seguaci divisi in almeno tre correnti che non si sono risparmiate colpi bassi negli ultimi anni. Duarte, che governa il paese attraverso una corruzione dilagante, ha tentato negli ultimi mesi un riavvicinamento all’ex golpista Lino Oviedo, indultato e perdonato perchè vanta un grosso appoggio popolare. La manovra deriva dal fatto che il Partido Colorado si è reso conto che contro Lugo avrebbe perso le elezioni. Oviedo, ex-colorado ed ora leader in proprio con l’Unace, è l'unico che possa arrestare l’ascesa dell’ex vescovo e finora i sondaggi –di parte, però- danno il golpista al 31,5% contro il 27,5% della coalizione Alianza Patriótica para el Cambio- di Lugo.
Benedetto XVI nell'incontro con Duarte ha dichiarato che la Chiesa deve essere estranea alla politica: un colpo basso per l’ex vescovo ed un favore ad un partito fondato da un nazista e che da 60 anni vessa il Paraguay. Insomma, Lugo contro tutti e tutti contro Lugo.
In questa situazione, il cammino per un cambiamento radicale si fa arduo per il Paraguay.
Da sessanta anni in Paraguay governa il Partido Colorado, prima attraverso il suo fondatore-padrone Strossner, dopo per mezzo dei suoi seguaci divisi in almeno tre correnti che non si sono risparmiate colpi bassi negli ultimi anni. Duarte, che governa il paese attraverso una corruzione dilagante, ha tentato negli ultimi mesi un riavvicinamento all’ex golpista Lino Oviedo, indultato e perdonato perchè vanta un grosso appoggio popolare. La manovra deriva dal fatto che il Partido Colorado si è reso conto che contro Lugo avrebbe perso le elezioni. Oviedo, ex-colorado ed ora leader in proprio con l’Unace, è l'unico che possa arrestare l’ascesa dell’ex vescovo e finora i sondaggi –di parte, però- danno il golpista al 31,5% contro il 27,5% della coalizione Alianza Patriótica para el Cambio- di Lugo.
Benedetto XVI nell'incontro con Duarte ha dichiarato che la Chiesa deve essere estranea alla politica: un colpo basso per l’ex vescovo ed un favore ad un partito fondato da un nazista e che da 60 anni vessa il Paraguay. Insomma, Lugo contro tutti e tutti contro Lugo.
In questa situazione, il cammino per un cambiamento radicale si fa arduo per il Paraguay.
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