Cafta Costa Rica: vince il Sì
Ha vinto il Sì, ma quelli del No non ci stanno. Ottón Solís –maggiore esponente del No- che aveva perso per una manciata di voti la presidenza poco meno di due anni fa, non ha riconosciuto il risultato del referendum e per pronunciarsi aspetta che i suoi ricontino le schede una per una. Secondo lui ci sarebbero delle anomalie, ma per il momento non ci è dato di sapere quali.
L’Osa e gli osservatori internazionali (93 in totale) hanno certificato la trasparenza del referendum, per cui appare poco probabile che il reclamo del No possa avere seguito. Piuttosto, la ratifica avrà ancora vita dura, visto che i deputati del Pac (il partito di Solís) non hanno intenzione di fare passare nel Congresso il pacchetto di tredici leggi obbligatorie che viene con il Cafta.
I risultati finali e parziali per provincia li potete trovare su: http://www.tse.go.cr/
Da notare che sulle sette province, quattro sono state a favore del Cafta, tre contro (Alajuela, Guanacaste, Puntarenas) a testimonianza della marcata differenza di opinioni sul trattato. La giornata è trascorsa quasi ovunque con calma fino al conteggio. Poi, i risultati hanno scaldato gli animi e mentre Solís, il rettore dell’Istituto Tecnologico e i sindacalisti procedevano ad emettere un comunicato comune, un gruppo di studenti ha sollevato una barricata, bruciando bandiere del Sì e cercando di irrompere nella sede del Tribunale elettorale. Un pessimo finale dopo un buon inizio. Il presidente Árias ha parlato alla nazione quando ancora lo scrutinio non era terminato e, in un discorso carico di retorica, ha chiesto unità e rispetto del risultato delle urne. Facile da dire, meno da mettere in atto. L’unica cosa sicura è che appunto ci sarà ancora battaglia, soprattutto sul fronte legislativo ed il tempo stringe: il primo marzo 2008 se non c’è ratifica, la Costa Rica sarà comunque fuori dal Cafta.
L’Osa e gli osservatori internazionali (93 in totale) hanno certificato la trasparenza del referendum, per cui appare poco probabile che il reclamo del No possa avere seguito. Piuttosto, la ratifica avrà ancora vita dura, visto che i deputati del Pac (il partito di Solís) non hanno intenzione di fare passare nel Congresso il pacchetto di tredici leggi obbligatorie che viene con il Cafta.
I risultati finali e parziali per provincia li potete trovare su: http://www.tse.go.cr/
Da notare che sulle sette province, quattro sono state a favore del Cafta, tre contro (Alajuela, Guanacaste, Puntarenas) a testimonianza della marcata differenza di opinioni sul trattato. La giornata è trascorsa quasi ovunque con calma fino al conteggio. Poi, i risultati hanno scaldato gli animi e mentre Solís, il rettore dell’Istituto Tecnologico e i sindacalisti procedevano ad emettere un comunicato comune, un gruppo di studenti ha sollevato una barricata, bruciando bandiere del Sì e cercando di irrompere nella sede del Tribunale elettorale. Un pessimo finale dopo un buon inizio. Il presidente Árias ha parlato alla nazione quando ancora lo scrutinio non era terminato e, in un discorso carico di retorica, ha chiesto unità e rispetto del risultato delle urne. Facile da dire, meno da mettere in atto. L’unica cosa sicura è che appunto ci sarà ancora battaglia, soprattutto sul fronte legislativo ed il tempo stringe: il primo marzo 2008 se non c’è ratifica, la Costa Rica sarà comunque fuori dal Cafta.
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