La rivoluzione passa per l'educazione
È iniziato lunedì il nuovo anno scolastico in Venezuela e già gli istituti privati insorgono. Chávez, attraverso il fratello Adán, titolare dell’Istruzione -il nepotismo esiste anche nel socialismo-, ha presentato infatti il Sistema educativo bolivariano, un modello che vuole, come recita l’introduzione al testo: “trasformare la scala di valori capitalista per una scala centrata nell’essere umano”.
Via Cristoforo Colombo, quindi e dentro la storia indigenista, la tradizione multietnica del Venezuela e la rivoluzione chavista al posto dei dominatori e dei conquistadores. Secondo il settore privato, grande sconfitto, si tratta di una manovra per inculcare la propaganda governativa nelle nuove generazioni, per Chávez è invece l’occasione per riscrivere la Storia –e non solo quella- per proporla con un taglio più popolare e meno elitista.
Chávez, figlio di maestri, sa quanto sia importante l’educazione. Mentre negli altri paesi latinoamericani si assiste allo sfacelo dei sistemi educativi, dove i vuoti lasciati dallo Stato vengono riempiti dall’insegnamento privato, caro e selettivo, in Venezuela quest’anno ci saranno mille scuole in più. Il governo bolivariano ha investito soprattutto nelle campagne e nelle province più isolate, dove è ancora grande l’analfabetismo.
Le scuole private dovranno sottostare al controllo del Ministero, che verificherà se il programma viene rispettato. Gli istituti che si opporranno saranno intervenuti e posti sotto la responsabilità dello Stato.
La scuola privata non ci sta, ovviamente e chiama al diritto alla pluralità e all’indipendenza. Di certo c’è che ci troviamo di fronte ad uno scontro tra educazione privata e pubblica. Non si tratta solo di programmi, ma soprattutto di ideologia, dell’educazione vista in un senso mercantile e, nell’altro caso, come missione e responsabilità dello Stato. Per gli istituti privati ci sarà poco da fare: i tempi del confronto sono finiti, ora non rimane che mettersi in regola.
Il Ministero dell’educazione venezuelano: http://www.me.gov.ve/
Via Cristoforo Colombo, quindi e dentro la storia indigenista, la tradizione multietnica del Venezuela e la rivoluzione chavista al posto dei dominatori e dei conquistadores. Secondo il settore privato, grande sconfitto, si tratta di una manovra per inculcare la propaganda governativa nelle nuove generazioni, per Chávez è invece l’occasione per riscrivere la Storia –e non solo quella- per proporla con un taglio più popolare e meno elitista.
Chávez, figlio di maestri, sa quanto sia importante l’educazione. Mentre negli altri paesi latinoamericani si assiste allo sfacelo dei sistemi educativi, dove i vuoti lasciati dallo Stato vengono riempiti dall’insegnamento privato, caro e selettivo, in Venezuela quest’anno ci saranno mille scuole in più. Il governo bolivariano ha investito soprattutto nelle campagne e nelle province più isolate, dove è ancora grande l’analfabetismo.
Le scuole private dovranno sottostare al controllo del Ministero, che verificherà se il programma viene rispettato. Gli istituti che si opporranno saranno intervenuti e posti sotto la responsabilità dello Stato.
La scuola privata non ci sta, ovviamente e chiama al diritto alla pluralità e all’indipendenza. Di certo c’è che ci troviamo di fronte ad uno scontro tra educazione privata e pubblica. Non si tratta solo di programmi, ma soprattutto di ideologia, dell’educazione vista in un senso mercantile e, nell’altro caso, come missione e responsabilità dello Stato. Per gli istituti privati ci sarà poco da fare: i tempi del confronto sono finiti, ora non rimane che mettersi in regola.
Il Ministero dell’educazione venezuelano: http://www.me.gov.ve/
Labels: Venezuela
1 Comments:
Anche in Italia le scuole private per essere riconosciute devono presentare dei programmi che si rifanno a quelli della scuola pubblica non ci vedo niente di male. Se poi i valori che si propongono sono quelli che mettono al centro l'essere umano a maggior ragione...
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