Name:

"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Saturday, September 15, 2007

Diritti sulla carta, meno nella realtà

Le Nazioni Unite hanno riconosciuto, dopo una ventina di anni di dibattito, i diritti delle popolazioni indigene. Ce n’è voluto di tempo, d’altronde i temi trattati non erano di poco conto e senza dubbio accenderanno strascichi in quasi tutti i paesi latinoamericani e non. I diritti sulla terra occupata dagli avi e l’autodeterminazione sono i punti cardine del documento: i governi, nelle intenzioni dell’Onu, d’ora in avanti dovranno chiedere permesso ai popoli indigeni prima di dedicarsi a sfruttamenti vari o occupazioni.
Ma attenzione: la risoluzione non è vincolante, per cui spetta ai vari governi accettare o no quanto suggerito dall’Onu. Questo significa che, mentre Paesi come Bolivia o Venezuela, che agiscono nel rispetto dei diritti indigeni, probabilmente si atterranno a quanto espresso, altri –pensiamo per esempio al Cile e al suo secolare sfruttamento dei Mapuche o al Guatemala- continueranno come se nulla fosse accaduto.
La risoluzione dell’Onu rischia seriamente quindi di rimanere per quello che è: un documento di buone intenzioni, indifferente per i più. La nota positiva è che la sua approvazione segna un precedente di un cammino che, però, ci sembra sinceramente ancora lungo da percorrere.
Per la cronaca, sono stati quattro i paesi che hanno votato contro: Canada, Nuova Zelanda, Australia e –potevano mancare?- Stati Uniti. La cronaca della seduta e perchè questi quattro paesi hanno votato contro:
http://www.un.org/News/Press/docs//2007/ga10612.doc.htm

Tornando sul Canale di Panama, vi segnalo il reportage uscito su Peacereporter:
http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=0&idart=8748

0 Comments:

Post a Comment

<< Home