Bolivia e Usa: le relazioni imperfette
Non c’è stata vacanza per Evo Morales che ha inaugurato a fine anno i lavori della costruzione della prima fabbrica di trasformazione della foglia di coca, situata nella regione di Cochabamba. L’investimento previsto è di 250.000 dollari e lo stabilimento, chiavi in mano, sarà pronto in tre mesi. La fabbrica, una volta in funzione, produrrà un mate che mischia la foglia di coca all’anice e alla camomilla. Più avanti, è prevista la produzione di differenti tipi di tè a base di foglia di coca e di frutti tropicali.
La costruzione della pianta ha richiamato le solite critiche da parte degli Stati Uniti, che insistono invece sull’applicazione del piano originale sulla coltivazione della coca –controllo e distruzione-, osteggiato da sempre dall’amministrazione Morales.
Il Consiglio di ministri, che si è riunito il primo gennaio, ha fatto anche un ulteriore passo nello stabilire ulteriori distanze con gli Usa, firmando una legge che obbliga i cittadini statunitensi che si recano in Bolivia a richiedere il visto di soggiorno. Il governo boliviano si è appellato al diritto di reciprocità (già messo in atto tra gli altri da Cile e Brasile) per il fatto che gli Stati Uniti obbligano i cittadini dei paesi latinoamericani a richiedere il visto per entrare nel loro paese.
“Per quanti piccoli e sottosviluppati” ha detto Morales “abbiamo la stessa dignità di altri Paesi più grandi”. Il presidente boliviano ha poi ricordato l’attentato del marzo scorso a La Paz, perpetrato da un cittadino statunitense e che lasciò un saldo di due morti. Insomma, la relazione Usa-Bolivia comincia nel 2007 con il più classico dei proverbi: occhio per occhio, dente per dente. Come prepararsi un tè di foglie di coca:
http://es.wikipedia.org/wiki/Mate_de_coca
La costruzione della pianta ha richiamato le solite critiche da parte degli Stati Uniti, che insistono invece sull’applicazione del piano originale sulla coltivazione della coca –controllo e distruzione-, osteggiato da sempre dall’amministrazione Morales.
Il Consiglio di ministri, che si è riunito il primo gennaio, ha fatto anche un ulteriore passo nello stabilire ulteriori distanze con gli Usa, firmando una legge che obbliga i cittadini statunitensi che si recano in Bolivia a richiedere il visto di soggiorno. Il governo boliviano si è appellato al diritto di reciprocità (già messo in atto tra gli altri da Cile e Brasile) per il fatto che gli Stati Uniti obbligano i cittadini dei paesi latinoamericani a richiedere il visto per entrare nel loro paese.
“Per quanti piccoli e sottosviluppati” ha detto Morales “abbiamo la stessa dignità di altri Paesi più grandi”. Il presidente boliviano ha poi ricordato l’attentato del marzo scorso a La Paz, perpetrato da un cittadino statunitense e che lasciò un saldo di due morti. Insomma, la relazione Usa-Bolivia comincia nel 2007 con il più classico dei proverbi: occhio per occhio, dente per dente. Come prepararsi un tè di foglie di coca:
http://es.wikipedia.org/wiki/Mate_de_coca
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