Da El Salvador in Iraq ad oltranza
Mentre tutti se ne vanno dall’Iraq, il presidente Tony Saca ha chiesto al suo Congresso di votare la permanenza dei soldati salvadoregni fino al 31 dicembre del 2007. Non solo, ma va contro tendenza, chiedendo che il contingente –attualmente di 389 unità- venga raddoppiato. Che cosa spinge Saca a mandare ancora truppe? Sicuramente gli preme che gli Usa riconoscano un trattamento speciale alla situazione migratoria dei salvadoregni: se dovessero essere rimandati a casa, El Salvador, che basa gran parte della propria economia sulle rimesse degli emigrati, collasserebbe. È importante quindi mantenere la parte del grande alleato fino in fondo, non importa le critiche che la stessa amministrazione Bush sta ricevendo sulla disastrosa guerra in Iraq.
Le critiche piovono anche addosso a Saca. El Salvador ha subito negli ultimi anni una serie di calamità naturali (ricordiamo per esempio l’uragano Stan e l’eruzione del vulcano Ilamatepec), che ha lasciato una stela di morti e distruzione. Il Frente Farabundo Martí, dall’opposizione, tuona: invece di mantenere una dispendiosa missione in Medio Oriente si sarebbero potuti aiutare i migliaia di senza tetto che ancora oggi non hanno dove ripararsi e con che sfamarsi. El Salvador è l’unico paese latinoamericano a mantenere le sue truppe in Iraq.
Per la cronaca: i primi ad andarsene dall’Iraq furono, nel febbraio 2004, i 192 soldati di Singapore. Dopo di loro hanno abbandonato il campo (l'ordine non è cronologico) Polonia, Italia, Ucraina, Olanda, Spagna, Giappone, Bulgaria, Tailandia, Honduras, Nicaragua, Ungheria, Repubblica Dominicana, Norvegia, Portogallo, Nuova Zelanda, Filippine, Tonga e Islanda.
Chi c’è ancora? Usa, Gran Bretagna, Corea del Sud, Australia, Romania, Danimarca, Georgia, El Salvador, Azerbaijan, Lettonia, Mongolia, Albania, Slovacchia, Lituania, Armenia, Bosnia, Estonia, Macedonia, Kazakhistan e Moldova.
I salvadoregni sono arrivati nel paese mediorientale nell’agosto del 2003 e da allora hanno subito cinque perdite ed una ventina di feriti.
Il sito della missione salvadoregna in Iraq: http://www.fuerzaarmada.gob.sv/porira2004.html
Le critiche piovono anche addosso a Saca. El Salvador ha subito negli ultimi anni una serie di calamità naturali (ricordiamo per esempio l’uragano Stan e l’eruzione del vulcano Ilamatepec), che ha lasciato una stela di morti e distruzione. Il Frente Farabundo Martí, dall’opposizione, tuona: invece di mantenere una dispendiosa missione in Medio Oriente si sarebbero potuti aiutare i migliaia di senza tetto che ancora oggi non hanno dove ripararsi e con che sfamarsi. El Salvador è l’unico paese latinoamericano a mantenere le sue truppe in Iraq.
Per la cronaca: i primi ad andarsene dall’Iraq furono, nel febbraio 2004, i 192 soldati di Singapore. Dopo di loro hanno abbandonato il campo (l'ordine non è cronologico) Polonia, Italia, Ucraina, Olanda, Spagna, Giappone, Bulgaria, Tailandia, Honduras, Nicaragua, Ungheria, Repubblica Dominicana, Norvegia, Portogallo, Nuova Zelanda, Filippine, Tonga e Islanda.
Chi c’è ancora? Usa, Gran Bretagna, Corea del Sud, Australia, Romania, Danimarca, Georgia, El Salvador, Azerbaijan, Lettonia, Mongolia, Albania, Slovacchia, Lituania, Armenia, Bosnia, Estonia, Macedonia, Kazakhistan e Moldova.
I salvadoregni sono arrivati nel paese mediorientale nell’agosto del 2003 e da allora hanno subito cinque perdite ed una ventina di feriti.
Il sito della missione salvadoregna in Iraq: http://www.fuerzaarmada.gob.sv/porira2004.html
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