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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Wednesday, November 29, 2006

Bolivia: la marcia indigena

Tre marce che hanno riunito più di cinquemila indigeni sono arrivate oggi a La Paz a chiedere la consegna di terre. La protesta risponde alla negazione dell’opposizione di destra al presidente Morales di votare la legge sulla riforma agraria che mantiene il Congresso bloccato da ormai una settimana. Si tratta in maggioranza di indigeni guaraní, che provengono dall’oriente amazzonico e che stanno chiedendo la consegna del titolo di proprietà delle terre improduttive che circondano la loro regione. I guaraní sono riuniti attorno alla Cidob (http://www.cidob-bo.org/). È questa la prima dimostrazione di forza da parte dei movimenti indigeni dopo la decisione dei deputati della destra di impedire il voto alla legge sulla riforma agraria e della nuova Costituzione politica.
Gli indigeni hanno assicurato il loro appoggio al presidente Morales che li ha incontrati nel mezzo di due viaggi: proveniente dall’Olanda ora viaggerà in Nigeria e a Cuba.
Le altre due marce sono organizzate dalla Conamaq (
http://conamaq.nativeweb.org/) e dalla potente Confederación Sindical Única de Trabajadores Campesinos (http://www.puebloindio.org/ceacisa.htm).
L’opposizione, intanto, ha chiamato allo sciopero generale, previsto per venerdì, mentre almeno trecento dei loro esponenti stanno svolgendo uno sciopero della fame. Nodo della questione, in questo caso, è un tecnicismo sulla Costituente: per Morales la sua approvazione deve avvenire per maggioranza; per i suoi avversari, con i due terzi dei voti. Tecnicismo non da poco, già che da esso dipende il futuro della riforma della Repubblica (
http://www.constituyente.bo/)

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