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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Thursday, October 05, 2006

Meno libertà di stampa

La SIP è la Sociedad Interamericana de Prensa. Ieri ha definito il suo nuovo presidente, il dominicano Rafael Molina in una riunione svoltasi in Messico. Il congresso non è stato solo per definire le nuove cariche, ma per denunciare come la situazione per i giornalisti in America sia peggiorata: nove morti in sei mesi, in un continente dove –Colombia a parte- non esistono guerre dichiarate, per non parlare degli attacchi armati alle redazioni, le aggressioni, le minacce e il disprezzo dei più elementari diritti umani. La situazione è palesemente peggiorata; sono ben dodici i Paesi che hanno ricevuto il mònito del consiglio: Argentina, Brasile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Guatemala, Ecuador, Stati Uniti, Messico, Perù, Uruguay e Venezuela sono sul banco degli accusati.
La democrazia non è un sistema politico sufficiente per preservare la libertà di stampa. Paesi come Stati Uniti o Costa Rica dispongono di una legislazione che limita i diritti di chi informa e che ne altera la obiettività. In Messico il narcotraffico e il sistema politico corrotto fanno sì che i giornalisti siano presi costantemente di mira: in questo paese si contano 52 omicidi negli ultimi venti anni. Durante l’amministrazione Fox sono state denunciate 525 aggressioni.
La Sip ha insistito poi su Cuba e Venezuela, dove è in atto una repressione costante nei confronti dei giornalisti oppositori al governo di Fidel Castro ed Hugo Chávez. Anche Evo Morales sembra intenzionato a seguire questa strada, con la recente pubblicazione di una lista nera.
Il sito della SIP:
http://www.sipiapa.org/espanol/espanol.cfm
Nota a parte, su Peacereporter ho pubblicato un approfondimento sulla situazione in Nicaragua ad un mese dalle elezioni: http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=0&idart=6392

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