Alfaro vive ¡Carajo!
Nel 1991 avevano consegnato le armi dopo un decennio di clandestinità. Oggi, gli stessi integranti del gruppo, si ripropongono come forza politica. Sono gli ex rivoluzionari di Alfaro Vive ¡Carajo! (AVC), l’unico gruppo armato che ricordi la storia recente dell’Ecuador. Iniziata la campagna elettorale, sono loro a rappresentare la vera sorpresa. Edgar Frías, uno dei principali capi di allora, ha già chiesto al capo del governo spagnolo, Rodríguez Zapatero, che la Spagna giudichi l’ex presidente León Febres Cordero, come responsabile di vari omicidi (tra cui quello di una cittadina spagnola). La formula sarà quella di riunire una sinistra ecuadoriana al momento fortemente divisa.
Miguel Jarrín, uno dei fondatori e torturato dal regime di Febres Cordero, ha rilasciato questa settimana un’intervista a Tiempos del Mundo dove ricorda la sua esperienza di prigioniero (http://www.tdm.com/Perspectivas/2006/07/20060704-0003.html) e ribadisce il suo disaccordo all’iniziativa di far rivivere AVC. In sostanza, più rispetto per i morti, dice Jarrín che perse il fratello nei giorni della repressione.
Intanto, i suoi ex compagni hanno coniato un motto che è tutto un programma per le elezioni di novembre: “Vuelve, revuelve y resuelve”. Al passo con i tempi sembra lo slogan di un detersivo per i piatti più che di un partito politico.
Miguel Jarrín, uno dei fondatori e torturato dal regime di Febres Cordero, ha rilasciato questa settimana un’intervista a Tiempos del Mundo dove ricorda la sua esperienza di prigioniero (http://www.tdm.com/Perspectivas/2006/07/20060704-0003.html) e ribadisce il suo disaccordo all’iniziativa di far rivivere AVC. In sostanza, più rispetto per i morti, dice Jarrín che perse il fratello nei giorni della repressione.
Intanto, i suoi ex compagni hanno coniato un motto che è tutto un programma per le elezioni di novembre: “Vuelve, revuelve y resuelve”. Al passo con i tempi sembra lo slogan di un detersivo per i piatti più che di un partito politico.
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