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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Tuesday, May 09, 2006

Il ballo delle vanità

Tra ieri e oggi sono arrivati un po’ tutti per la cerimonia che ha visto Óscar Árias assumere la presidenza della Costa Rica. Come in un ballo delle vanità, i presidenti latinoamericani (più qualche estraneo, come il capo dello Stato taiwanese) hanno fatto a gara per ritagliarsi uno spazio per le fotografie e per le dichiarazioni.
La cerimonia è stata in un certo senso l’occasione per riunire la destra latinoamericana. Sotto l’ala protettrice di Laura Bush, molto chioccia e querula, si sono riuniti i campioni del liberalismo a fare il punto della situazione sullo stato di salute del continente, agitato dalle rivendicazioni indigene e dalla ripresa della sinistra. Uribe, Fox, Saca, Bolaños, Zelaya, Berger ed Árias, alleati fedelissimi, hanno avuto così l’opportunità di avvertire il mondo del pericolo che sta vivendo l’America Latina: “Noi latinoamericani” ha detto Árias “dobbiamo scegliere se alimentare con pazienza il fiore democratico o se lo vogliamo schiacciare sotto il peso di sorpassati pregiudizi”.
Laura Bush ha voluto dire la sua sulla riforma di migrazione: “Gli Usa hanno bisogno di una politica umanitaria e giusta, che permetta alla gente di attraversare la frontiera legalmente”, ricordando poi come anche il Cafta rientri nella stessa logica comune.
Insomma, Árias ha sempre avuto un occhio di riguardo per la politica internazionale, come dimostra il premio Nobel che si è portato a casa nell’87. Già da oggi si candida quindi a paladino della democrazia intesa come antagonista dei governi di sinistra, da Chávez a Morales, da Lula a Tabaré Vázquez.
È quello che mancava agli Usa nella regione centroamericana, uno statista di esperienza, con il sufficiente prestigio internazionale per poter perorare nelle giuste sedi la causa di una destra finora confusa e senza una precisa direzione.
P.S.: un po’ sparuti ed in disparte c’erano anche Rigoberta Menchú e Lech Walesa. La pagina ufficiale di Óscar Árias:
http://www.oscararias.com/contenido/index.html
Come hanno commentato il discorso di Árias gli amici di Informa-Tico:
http://www.informa-tico.com/php/informa-tico.php

2 Comments:

Blogger Francesco Beghelli said...

"C'erano anche Rigoberta Menchù e Lech Walesa", i due premi nobel per la pace. Sei mai stato in Polonia, Maurizio? Mi fa un certo effetto pensare a Walesa in Centroamerica, avendo vissuto per tre anni a Varsavia. Il mondo è piccolo, ma anche grande.
A presto, Francesco

2:23 AM  
Blogger maurizio campisi said...

Faceva anche effetto vederlo lì, con quel bel faccione rosso. Come dici, se uno è stato in Polonia, poi vedersi Walesa in Costa Rica sembra davvero stranissimo.

8:10 PM  

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