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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Sunday, April 30, 2006

Parola d'ordine: dimenticare

Il 10 giugno 1971 Città del Messico visse una delle sue giornate più nere. Un corteo di studenti che manifestavano fu preso di mira dai cecchini della polizia. Quanti giovani caddero quel giorno non si è mai saputo. Secondo le versioni ufficiali furono dodici, mentre le organizzazioni civili parlarono di varie decine. Per il fatto, conosciuto con il nome di “Halconazo”, venne processato qualche anno fa l’ex Presidente della repubblica, Luis Echeverría, lo stesso responsabile della strage di Tlatelolco. Echeverría fu, naturalmente, assolto e le responsabilità di quei fatti, nonostante l’insistenza delle associazioni delle vittime, non vennero mai stabilite. Ora, la Corte Suprema ha deciso di chiudere definitivamente il caso, fissando il precedente importante di non procedere su quegli avvenimenti che portarono il Messico ad un passo dal seguire il destino dittatoriale dell’Argentina, dell’Uruguay e del Cile.
A Tlatelolco, alla vigilia delle Olimpiadi del ’68, la polizia sparò deliberatamente sulla folla, uccidendo almeno 300 persone. La violenza continuò per anni ed Echeverría, nel tempo a venire, ha dovuto affrontare una giustizia lenta, sottomessa e complice. Ora, non rimane nemmeno quella. Il passato viene cancellato, con buona pace di chi ha perso figli, amici, compagni.

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