Dopo il gas, la riforma agraria

Ci hanno provato in tanti, da Velasco in Perù ai sandinisti in Nicaragua, ma quasi nessuno è mai riuscito a rendere realmente produttivi i chilometri quadrati di terra che, proprietà di pochi, rimangono incoltivati. Chiave di volta nella contrapposizione tra proprietà privata e necessità sociali, la questione agraria è lungi dall’essere risolta. Chávez in Venezuela l’ha attuata fin dove ha potuto, ora tocca a Evo Morales riportarla sul tappeto.
Nelle intenzioni del governo di Morales c’è il progetto di consegnare a contadini ed indigeni almeno 14 milioni di ettari di terra ritenuta improduttiva (più o meno le dimensioni della Campania). La Bolivia non è nuova a riforme di questo tipo: le precedenti, nel 1953 e nel 1996, fallirono miseramente per l’opposizione dei gruppi di latifondisti. Le terre che saranno ora distribuite sono proprio quelle ottenute illegalmente dalle famiglie dell’oligarchia durante i periodi dittatoriali. Anche questa volta la provincia di Santa Cruz sta preparando la resistenza al decreto, che Morales ha promesso di presentare prima del 2 luglio, la data prevista per le elezioni dell’Assemblea costituente.
0 Comments:
Post a Comment
<< Home