Name:

"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Friday, February 10, 2006

Cellulosa e discordia sul Río Uruguay

Il conflitto di frontiera tra Argentina e Uruguay non si placa. La differenza è nata sulla costruzione di due piante di cellulosa (una affidata alla spagnola Ence e l’altra alla finlandese Botnia) nel territorio di quest’ultimo paese, che però si affacciano sulla frontiera argentina. La cellulosa inquina e gli argentini non ne vogliono sapere di beccarsi le scorie dei vicini. La faccenda, che si protrae da più di un anno, con il tempo ha preso una brutta piega e da venerdì la frontiera sul fiume Uruguay è praticamente bloccata dalla protesta. Mentre i camion e le merci si accumulano, Kirchner sta valutando di denunciare l’Uruguay alla Corte internazionale dell’Aja. Difficile infatti che il governo della Repubblica Orientale decida di ritrattarsi: per l’Uruguay si tratta del più grosso piano di investimenti nella storia del paese.
Uruguay e Argentina, stati fratelli, uniti ora anche nell’orientamento politico dei governi, se le stanno dando di santa ragione.
Greenpeace (
http://www.greenpeace.org.ar/index.php) ha cercato di fare da paciere, richiamando al dialogo, ma i suoi tentativi non hanno avuto fortuna. Sull’argomento si è andata formando una nutrita letteratura. La Botnia (http://www.metsabotnia.com/es/)
dice nella sua pagina di “produrre in maniera ecologica” la cellulosa; la Ence (
http://www.ence.es/) afferma il suo compromesso con i boschi. Indymedia Uruguay riporta un’intervista agli abitanti di Fray Bentos –la località dove sorgeranno le aziende- che, al contrario del loro governo, si dicono molto preoccupati: e questo succedeva già un anno fa. In Cile, a Cobecura, una pianta di cellulosa l’anno scorso fece strage di cigni (http://www.olca.cl/oca/chile/cisnes.htm).

0 Comments:

Post a Comment

<< Home