Vittime e carnefici
La giustizia si muove lenta, ma si muove. Anche in Argentina. Ora, a quasi trenta anni dalla scomparsa dello scrittore Rodolfo Walsh, la magistratura ha dato nome e cognome ad otto militari responsabili della sua sparizione. Sono Alfredo Astiz, Jorge Acosta e Jorge Radice i principali esecutori di quella che chiamarono “Operación Masacre”, riprendendo il titolo di uno dei romanzi di Walsh.
Walsh, che si era caratterizzato come critico del regime, venne imboscato per le strade di Buenos Aires il 25 marzo 1977. Lo scrittore, che sapeva di essere seguito, rispose al fuoco. Venne ferito e quindi rapito. Testimoni dicono di averlo visto in carcere, dove è stato torturato fino a procurarne la morte. Il suo cadavere non è mai stato trovato. Il suo ultimo scritto, presentato proprio il giorno prima del suo rapimento, si intitolava “Carta abierta a la Junta militar”, una lettera aperta che gli costò la vita:
http://www.literatura.org/Walsh/rw240377.html
Se Walsh è stata la vittima di questa storia, Alfredo Astiz ne è il carnefice. Come Patti, di cui abbiamo parlato qualche giorno fa, anche Astiz è stato torturatore e se ne è sempre vantato: “Sono la persona meglio preparata per uccidere politici e giornalisti nell’intera Argentina”, ha detto di sè. L’Angelo Biondo, lo chiamavano le madri dei desaparecidos, senza sapere che il giovane che partecipava alle loro riunioni era l’infiltrato Astiz in cerca di quelle rivelazioni che le sue vittime si erano negate a fargli. Valendosi della fiducia delle madri di Plaza de Mayo ordinò il sequestro di alcune di loro, tra cui la fondatrice del gruppo, Azucena Villaflor. Astiz è libero perchè la “legge del perdono”, seguita alla dittatura, lo esime da qualsiasi castigo. Spagna, Francia, Italia e Svezia ne hanno chiesto l’estradizione per giudicarlo su alcune delle 5.000 sparizioni di cui è responsabile.
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