Pisco, la città fantasma
Sarà Pisco destinata a diventare una città fantasma?. Al momento sembra di sì. Il terremoto della settimana scorsa ha reso inabitabile quasi l’85% della città, che prima del disastro faceva 130.000 abitanti.
Dopo aver atteso per giorni l’intervento delle autorità, la gente di Pisco ha iniziato la lenta fuga verso la capitale Lima o verso altre città, dove può contare con l’aiuto di parenti e amici. Secondo stime della Protezione civile peruviana, almeno la metà della popolazione ha ormai abbandonato Pisco, provata dalla mancanza di ogni genere di conforto e dalle continue repliche del terremoto. Ad una settimana dal sisma, le autorità peruviane sono riuscite a sistemare nei rifugi della zona solo 23.000 persone: per le altre rimane solo l’opzione della fuga. L’anarchia regna. Sparatorie, saccheggi, gli aiuti che non giungono a destinazione, accuse e l’amara sensazione che sulla pelle di chi ha perso tutto siano in molti a volerci guadagnare. L’esercito che imbosca gli aiuti, il presidente García che approfitta per dare sfogo alla sua sterile retorica, Ollanta Humala con Hugo Chávez, che lucrano sulle disgrazie altrui per un poco di propaganda: la loro immagine campeggia su migliaia di lattine di tonno consegnate dal governo venezuelano ai senzatetto (http://pospost.blogspot.com/2007/08/las-latas-de-chvez-y-humala-en-la.html). Provocazione o no, questo è il clima che si respira nel dopo terremoto. Pisco, intanto si spopola.
Come aiutare i senzatetto: http://www.rpp.com.pe/portada/nacional/92832_1.php
Dopo aver atteso per giorni l’intervento delle autorità, la gente di Pisco ha iniziato la lenta fuga verso la capitale Lima o verso altre città, dove può contare con l’aiuto di parenti e amici. Secondo stime della Protezione civile peruviana, almeno la metà della popolazione ha ormai abbandonato Pisco, provata dalla mancanza di ogni genere di conforto e dalle continue repliche del terremoto. Ad una settimana dal sisma, le autorità peruviane sono riuscite a sistemare nei rifugi della zona solo 23.000 persone: per le altre rimane solo l’opzione della fuga. L’anarchia regna. Sparatorie, saccheggi, gli aiuti che non giungono a destinazione, accuse e l’amara sensazione che sulla pelle di chi ha perso tutto siano in molti a volerci guadagnare. L’esercito che imbosca gli aiuti, il presidente García che approfitta per dare sfogo alla sua sterile retorica, Ollanta Humala con Hugo Chávez, che lucrano sulle disgrazie altrui per un poco di propaganda: la loro immagine campeggia su migliaia di lattine di tonno consegnate dal governo venezuelano ai senzatetto (http://pospost.blogspot.com/2007/08/las-latas-de-chvez-y-humala-en-la.html). Provocazione o no, questo è il clima che si respira nel dopo terremoto. Pisco, intanto si spopola.
Come aiutare i senzatetto: http://www.rpp.com.pe/portada/nacional/92832_1.php
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