L'ipocrisia del cardinale
La settimana scorsa è passata nel Distretto federale messicano la legge sulla depenalizzazione dell’aborto. Secondo la nuova legislazione, viene consentito l’aborto terapeutico prima dei tre mesi di gestazione, misura che ha scatenato una lunga sequela di polemiche che ha visto in prima fila uno dei paladini della Chiesa cattolica messicana, il cardinale Norberto Rivera che ha minacciato di scomunicare quanti pratichino l’aborto, così come i deputati che hanno votato a favore della legge.
Il cardinale Rivera è sceso in campo nonostante la proibizione per i prelati di intervenire negli affari di politica interna. Noncurante dell’avviso, Rivera ha chiesto direttamente ai medici di praticare l’obiezione di coscienza, clamando quindi alla realizzazione di un fronte per contrastare le scelte dello Stato laico.
La condotta di Rivera, che si è buttato anima e corpo nella nuova crociata, è però alquanto equivoca. Interessato alla vita degli embrioni, il cardinale sembra essere meno portato al rispetto dei diritti dei bambini, rispetto ai quali predilige i privilegi di casta, coprendo i religiosi che si sono macchiati di abusi sessuali.
Arcivescovo di Ciudad de México, Rivera è infatti lo stesso cardinale che per anni ha nascosto i misfatti del pedofilo padre Marcial Maciel, il fondatore dei Legionari di Cristo. Solo nel settembre scorso la Corte suprema della California lo ha iscritto nel registro degli indagati per avere protetto un altro sacerdote (Carlos Nicolás Aguilar) accusato di aver violentato almeno novanta bambini (qui la storia: http://www.jornada.unam.mx/2006/09/20/003n1pol.php).
Intanto lo Stato, di fronte alla scomunica, ha risposto per le rime. Il cardinale è stato accusato di aver violato la legge 130 della Costituzione, per cui contro di lui sarà probabilmente aperto un procedimento processuale.
Il cardinale Rivera è sceso in campo nonostante la proibizione per i prelati di intervenire negli affari di politica interna. Noncurante dell’avviso, Rivera ha chiesto direttamente ai medici di praticare l’obiezione di coscienza, clamando quindi alla realizzazione di un fronte per contrastare le scelte dello Stato laico.
La condotta di Rivera, che si è buttato anima e corpo nella nuova crociata, è però alquanto equivoca. Interessato alla vita degli embrioni, il cardinale sembra essere meno portato al rispetto dei diritti dei bambini, rispetto ai quali predilige i privilegi di casta, coprendo i religiosi che si sono macchiati di abusi sessuali.
Arcivescovo di Ciudad de México, Rivera è infatti lo stesso cardinale che per anni ha nascosto i misfatti del pedofilo padre Marcial Maciel, il fondatore dei Legionari di Cristo. Solo nel settembre scorso la Corte suprema della California lo ha iscritto nel registro degli indagati per avere protetto un altro sacerdote (Carlos Nicolás Aguilar) accusato di aver violentato almeno novanta bambini (qui la storia: http://www.jornada.unam.mx/2006/09/20/003n1pol.php).
Intanto lo Stato, di fronte alla scomunica, ha risposto per le rime. Il cardinale è stato accusato di aver violato la legge 130 della Costituzione, per cui contro di lui sarà probabilmente aperto un procedimento processuale.
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