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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Tuesday, March 20, 2007

Pizzo e Chiquita

Il caso della Chiquita, che si è dichiarata colpevole di aver pagato un pizzo ai paramilitari colombiani, non è poi così tanto semplice. La dirigenza ha ammesso le proprie colpe perchè, in fondo, non gli rimaneva altra via d’uscita e la multa, comminata da un tribunale statunitense, per una multinazionale come questa, è risultata roba da poco conto: 25 milioni di dollari.
Dal 1997 al 2004 la Chiquita ha pagato almeno 1 milione e 700 mila dollari per avvalersi della protezione delle Auc, il gruppo paramilitare di destra. I dirigenti della Chiquita affermano che agendo in questa maniera hanno garantito per diversi anni la tranquillità dei lavoratori e delle loro famiglie. In cosa consisteva, però, questa protezione?
Secondo Sintrainagro, il sindacato dei lavoratori del settore, gli omicidi di operai e sindacalisti non sono mai cessati, neppure durante il periodo che la Chiquita pagava il pizzo. Semmai, il pagamento alle Auc prevedeva, oltre alla protezione delle installazioni, anche l’eliminazione fisica di quei sindacalisti che protestavano troppo.
Secondo il Sintrainagro, dal 1994 ad oggi solo nella regione dell’Urabá, dove sorgevano le installazioni della Chiquita nonchè zona di conflitto, sono stati uccisi più di seicento affiliati e simpatizzanti del sindacato. La mancanza dello Stato ha trasformato l’Urabá in una terra di nessuno, dove la popolazione civile è stata in ostaggio delle Auc e delle Farc. La Chiquita, accettando il patto con le Auc, di fatto approvava la legge del gruppo paramilitare con le sue prevaricazioni e le sue esecuzioni.
I lavoratori della Chiquita che hanno perso familiari o sono stati coinvolti in fatti di sangue, stanno ora valutando di denunciare la multinazionale per la sua partecipazione agli atti delittivi. La decisione del tribunale Usa è ritenuta troppo blanda e, nello specifico, non rappresenta nessuna punizione per un’azienda che è stata complice del sistema delittivo e terrorista delle Auc. L’intenzione è quella di portare il processo lontano da un compiacente tribunale Usa e cioè in Colombia, dove sono stati compiuti i misfatti, la sede più adeguata per un dibattimento.
L’azienda, a scanso di equivoci, ha comunque venduto tutto nel 2004 a una firma colombiana.

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3 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Pero a los paramilitares colombianos tambien los subvencionan el Estado colombiano, la milicia neogranadina, y las transnacionales.

A ellos, ¿les abriran averiguaciones legales?

Un abbraccio dal Venezuela,

Bruno

3:51 PM  
Blogger doppiafila said...

ciao Maurizio, mentre scrivo il mio (immancabile) pezzo sulla chiquita, ti mando un commento: ma davvero credi che un tribunale colombiano sarebbe più duro? E se sì, vale per questo caso (ora che chiquita è fuori) o anche epr altri casi? E come si spiega che il primo "caso" di azienda che paga i paramilitari nasce fuori dalla Colombia??
Saluti, Doppiafila

8:18 AM  
Blogger maurizio campisi said...

Doppiafila, che un tribunale colombiano detti una sentenza (per quanto discussa poi sia) su questi fatti sarebbe almeno un segnale sulla legittimità e validità delle istituzioni di questo Paese. La richiesta dei sindacati, anche se non sarà soddisfatta in questi tempi di Uribe, potrà forse avere qualche speranza nel futuro. L'importante, a mia maniera di vedere le cose, è stabilire il precedente. Lo si è fatto in altri casi -in altri Paesi-, la Colombia può cominciare da qui.
M.

6:24 PM  

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