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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Tuesday, February 06, 2007

A Oaxaca non è finita

A Oaxaca non è finita. Sabato scorso un corteo composto da migliaia di manifestanti è sceso di nuovo in strada per chiedere la rinuncia del governatore Ulises Ruiz. Ventimila persone, secondo una stima dell’Associated Press, hanno marciato per esprimere il rifiuto verso l’uomo che ha sempre negato il dialogo, trasformando Oaxaca in un campo di battaglia (galleria fotografica della marcia su: http://oaxacaluchando.blogspot.com/2007/02/fotos-de-la-9-megamarcha.html).
Nella città, dopo lo sgombero dello scorso dicembre da parte delle truppe federali, la vita civile e sociale è ripresa, assieme al ripudio per Ruiz. La Asamblea Popular de los Pueblos de Oaxaca ha indetto un incontro generale per l’11 ed il 12 febbraio prossimi. Tra i temi da discutere, la strategia da seguire per continuare la protesta contro Ruiz e le sue drastiche misure, che hanno generato il clima di violenza degli ultimi mesi. Da giugno a novembre le proteste hanno causato una decina di morti (tra cui il videoreporter di Indymedia, Brad Will) da parte della polizia e dei gruppi paramilitari simpatizzanti del governatore.
Intanto, mentre nessun provvedimento è stato preso nei confronti di Ruiz, nelle celle federali rimangono ancora 61 detenuti legati alla APPO, mentre i processi interessano un totale di 350 persone. Ruiz, ovviamente, non si scompone (la foto della manifestazione è tratta da tdm).
Termometro della situazione, i blog messicani:
http://oaxacaenresistencia.blogspot.com/
http://culturapolitica.blog.terra.com.mx/

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