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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Saturday, February 03, 2007

L'eterna attesa dei nicaraguensi

Fanno quasi tenerezza i nicaraguensi, con la loro sete di speranza, la loro perenne attesa per un futuro migliore. L’ottimismo non manca certo, nonostante la povertà non sia un’ipotesi ma la dura realtà quotidiana ed il salario minimo, inchiodato sui cento dollari, non alza la testa da almeno un decennio.
Dopo averle provate tutte con tre governi liberali, i nicaraguensi sono tornati da Ortega, con un entusiasmo misurato dal timore che la prova di fiducia si trasformi nell’ennesima disillusione. Mentre i cartelloni degli oppositori elettorali (Rizo, Montealegre, Jarquín) sono stati rimossi, i poster del comandante –come lo chiamano ancora un po’ tutti, amici ed avversari- sono rimasti lì, a ricordare che dall’alto c’è qualcuno che pensa ai milioni di poveri e disoccupati che si arrangiano sia nella gran Managua che nelle province. Il colore scelto da Ortega per infondere la speranza non è più il rossonero del sandinismo, ma un rosa intenso, che nel suo insieme fa sembrare i poster usciti da una rivista femminile. D’altronde la presidenza di Ortega ha una forte connotazione rosa, già che è innegabile, in tutto il processo che l’ha riportato al comando della nazione, l’influenza della moglie, Rosario. Al “Nuevo Diario” mi dicono che gran parte delle strategie elettorali vengono proprio da lei, così come il geloso controllo dell’informazione.
Non ci vuole molto, per capire che il vero scoglio allo sviluppo del Nicaragua sia proprio la classe dirigente, quella politica e quella imprenditoriale, legati a schemi di divisione del potere che non lascia spazio alla partecipazione cittadina. Che sia Alemán o che sia Ortega, l’impressione al visitatore straniero è sempre la stessa, ossia che con questi presupposti non si va lontano.
Rimane appunto, solo l’innato ottimismo che domani è un altro giorno e che le cose, per chissà quale intervento divino, possano cambiare.

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