Goni nella lista dell'Interpol
Anche Gonzalo Sánchez de Losada è entrato a fare parte da oggi della sempre più ampia lista di ricercati famosi dell’Interpol. L’ex presidente boliviano è stato dichiarato responsabile della morte di 63 manifestanti da parte della Corte Suprema del suo paese e di altri otto delitti, assieme ai suoi due ministri Carlos Sánchez Berzain e Jorge Berindoague al tempo responsabili della Difesa e degli Idrocarburi.
I fatti sono tristemente noti. Nell’ottobre 2003 migliaia di protestanti giunsero a La Paz per chiedere la rinuncia del presidente, che aveva appoggiato e firmato il pacchetto di leggi sugli idrocarburi. Un consorzio straniero, chiamato Pacific LNG, avrebbe esportato negli Stati Uniti l’82% del gas boliviano ad un prezzo inferiore a quello stabilito dai parametri internazionali.
Sánchez de Losada dopo alcune prime concessioni ai leader della protesta (c’era anche Evo Morales), decise invece di mandare l’esercito a sparare sui manifestanti: una trentina i morti accertati, più un centinaio di feriti il risultato della sua decisione. Non era la prima volta che il presidente inviava i soldati, ma questa volta i cortei non si dissolsero e Sánchez de Losada, per evitare guai peggiori, prese un aereo e fuggì negli Stati Uniti, dove risiede ancora oggi assieme ai suoi due ex ministri.
Washington gli ha dato subito asilo ed ancora oggi lo protegge, presentandolo come un paladino del neo liberismo perseguitato dai “comunisti”. Sánchez de Losada, Goni per gli amici e “El Gringo” per i nemici, diventa ora uno dei nuovi ostacoli sulle relazioni tra Stati Uniti e Bolivia. Difficile infatti pensare che gli Usa ne accettino l’estradizione: nei mesi passati il Dipartimento di Stato si era rifiutato di consegnare le notificazioni del processo. Morales, da parte sua, ha protestato con le autorità Usa per il disinteresse dimostrato nel collaborare con la giustizia boliviana.
In questo link, Goni viene beccato dal Pm boliviano che gli consegna la citazione per i suoi misfatti durante una cena nella capitale Usa, nel 2005: http://genuineimagephotography.com/sanchezdelozada/
I fatti sono tristemente noti. Nell’ottobre 2003 migliaia di protestanti giunsero a La Paz per chiedere la rinuncia del presidente, che aveva appoggiato e firmato il pacchetto di leggi sugli idrocarburi. Un consorzio straniero, chiamato Pacific LNG, avrebbe esportato negli Stati Uniti l’82% del gas boliviano ad un prezzo inferiore a quello stabilito dai parametri internazionali.
Sánchez de Losada dopo alcune prime concessioni ai leader della protesta (c’era anche Evo Morales), decise invece di mandare l’esercito a sparare sui manifestanti: una trentina i morti accertati, più un centinaio di feriti il risultato della sua decisione. Non era la prima volta che il presidente inviava i soldati, ma questa volta i cortei non si dissolsero e Sánchez de Losada, per evitare guai peggiori, prese un aereo e fuggì negli Stati Uniti, dove risiede ancora oggi assieme ai suoi due ex ministri.
Washington gli ha dato subito asilo ed ancora oggi lo protegge, presentandolo come un paladino del neo liberismo perseguitato dai “comunisti”. Sánchez de Losada, Goni per gli amici e “El Gringo” per i nemici, diventa ora uno dei nuovi ostacoli sulle relazioni tra Stati Uniti e Bolivia. Difficile infatti pensare che gli Usa ne accettino l’estradizione: nei mesi passati il Dipartimento di Stato si era rifiutato di consegnare le notificazioni del processo. Morales, da parte sua, ha protestato con le autorità Usa per il disinteresse dimostrato nel collaborare con la giustizia boliviana.
In questo link, Goni viene beccato dal Pm boliviano che gli consegna la citazione per i suoi misfatti durante una cena nella capitale Usa, nel 2005: http://genuineimagephotography.com/sanchezdelozada/
Labels: Bolivia
0 Comments:
Post a Comment
<< Home