Quel tormentone del Cafta
Il Cafta –il Trattato di libero commercio con gli Usa- è ormai diventato, qui in Costa Rica, un tormentone. Il Congresso, dopo averlo ratificato almeno tre anni fa, non l’ha ancora approvato. Giunto alla discussione a dicembre, è stato ancora una volta rinviato per le vacanze natalizie –simili, per la durata, a quelle estive europee-.
(http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idart=6948)
Árias ne aveva fatto un cavallo di battaglia durante le elezioni dell’anno passato ed ancora ora insiste che il Cafta bisogna firmarlo, altrimenti la Costa Rica rimarrebbe indietro. Indietro da cosa? Dagli altri paesi centroamericani, che il trattato l’hanno ratificato subito. Grandi differenze di bilancia commerciale in questo periodo tra i vari paesi non se ne sono viste. La Costa Rica non è rimasta indietro, ciò nonostante la pressione sui cittadini è continua e costante.
Le radio e le televisioni da mesi bombardano la gente con spot a favore del trattato, con il compito di convincere anche gli ultimi indecisi. Ma perchè spendere tanti soldi, quando il Congresso potrebbe semplicemente ratificare il Cafta? Prova di democrazia? Macchè. La paura è quella che mezza Costa Rica scenda in piazza a protestare contro un trattato negoziato a favore solo di pochi interessati.
Quindi ecco che tutti i giorni ascoltiamo il solito ritornello: “El Tlc es bueno” e “Adelante Costa Rica!”. Devo dirvi che ne ho le scatole piene
Mi chiedo cosa si sarebbe potuto fare con tutti i soldi spesi per lavare il cervello alla gente. Strade? (che sono piene di buchi). Comprare banchi alle scuole? (che ne sono sprovviste). Medicine per gli ospedali pubblici?
La pressione è tale che oggi Undeca, il sindacato che riunisce i lavoratori degli ospedali, ha denunciato il governo all’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) perchè impedisce che si faccia propaganda anche contro il trattato. Undeca, infatti, di cose ne avrebbe da dire, già che la privatizzazione del settore e la legge sulla proprietà intellettuale metterebbe la salute pubblica nelle mani di poche aziende (quelle farmaceutiche, per esempio) e aumenterebbe a dismisura il prezzo delle medicine. Queste cose, però, non si possono dire: il governo spende soldi per pubblicizzare il Tlc e non permette ai propri impiegati di protestare contro.
Sulla situazione del Cafta vi rimando alla pagina di Informa-tico:http://www.informa-tico.com/php/informa-tico.php
(http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idart=6948)
Árias ne aveva fatto un cavallo di battaglia durante le elezioni dell’anno passato ed ancora ora insiste che il Cafta bisogna firmarlo, altrimenti la Costa Rica rimarrebbe indietro. Indietro da cosa? Dagli altri paesi centroamericani, che il trattato l’hanno ratificato subito. Grandi differenze di bilancia commerciale in questo periodo tra i vari paesi non se ne sono viste. La Costa Rica non è rimasta indietro, ciò nonostante la pressione sui cittadini è continua e costante.
Le radio e le televisioni da mesi bombardano la gente con spot a favore del trattato, con il compito di convincere anche gli ultimi indecisi. Ma perchè spendere tanti soldi, quando il Congresso potrebbe semplicemente ratificare il Cafta? Prova di democrazia? Macchè. La paura è quella che mezza Costa Rica scenda in piazza a protestare contro un trattato negoziato a favore solo di pochi interessati.
Quindi ecco che tutti i giorni ascoltiamo il solito ritornello: “El Tlc es bueno” e “Adelante Costa Rica!”. Devo dirvi che ne ho le scatole piene
Mi chiedo cosa si sarebbe potuto fare con tutti i soldi spesi per lavare il cervello alla gente. Strade? (che sono piene di buchi). Comprare banchi alle scuole? (che ne sono sprovviste). Medicine per gli ospedali pubblici?
La pressione è tale che oggi Undeca, il sindacato che riunisce i lavoratori degli ospedali, ha denunciato il governo all’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) perchè impedisce che si faccia propaganda anche contro il trattato. Undeca, infatti, di cose ne avrebbe da dire, già che la privatizzazione del settore e la legge sulla proprietà intellettuale metterebbe la salute pubblica nelle mani di poche aziende (quelle farmaceutiche, per esempio) e aumenterebbe a dismisura il prezzo delle medicine. Queste cose, però, non si possono dire: il governo spende soldi per pubblicizzare il Tlc e non permette ai propri impiegati di protestare contro.
Sulla situazione del Cafta vi rimando alla pagina di Informa-tico:http://www.informa-tico.com/php/informa-tico.php
Labels: Costa Rica
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