Il futuro inizia a Cochabamba?

Integrazione, lotta alla povertà, moneta unica, fusione tra Comunidad Andina e Mercosur sono alcuni dei temi che si stanno dibattendo e proprio sull’integrazione nascono i primi interrogativi, già che l’argentino Kirchner –che eppure a parole ha sostenuto il ruolo della Bolivia di Morales- non si è presentato all’appuntamento. Anche Colombia e Paraguay hanno mandato solo i loro ministri. Nel ruolo di invitati ci sono però Daniel Ortega e Rafael Correa, attenti a vedere cosa succede nella regione in vista delle loro prossime presidenze.
Tutti d’accordo, comunque, che la via da seguire è quella dello sfruttamento in loco delle risorse naturali. Si parla molto di rispetto per l’ambiente, però a trapelare è più l’interesse a mantenere i profitti dello sfruttamento nei propri paesi. Tempi duri per le multinazionali, quindi e soprattutto per le mire degli Stati Uniti, sempre più tagliati fuori dalle alleanze commerciali con i paesi latinoamericani.
Da notare la posizione del Perù che, nonostante le profonde differenze politiche con la Bolivia ed il Venezuela, si è detto sostanzialmente d’accordo con quanto discusso. A sorpresa, Alan García ha proposto un’integrazione educativa per combattere la povertà, oltre all’istituzione di una moneta unica per il Sudamerica.
Sono parole di politici, naturalmente, per cui vanno prese con le molle. Ciò nonostante è interessante notare come, nonostante le differenze, i governi sudamericani stanno trovando un’identità e punti in comune. Qui l’intervista che Morales ha rilasciato al Clarín: http://www.clarin.com/diario/2006/12/09/elmundo/i-03215.htm
Labels: America Latina
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