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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Saturday, July 01, 2006

Da Tlatelolco per la memoria

Rimaniamo in Messico anche oggi per commentare l’ordine di cattura emanato nei confronti dell’ex presidente Luís Rodríguez Echeverría, come responsabile della strage di Tlatelolco, avvenuta il 2 ottobre 1968.
Sono passati trentotto anni, Rodríguez è un vecchietto malato di 84 anni, ma la giustizia è lenta, molto lenta. Allora, si era alla vigilia delle Olimpiadi di Città del Messico e si decise di mettere fine alle continue dimostrazioni degli studenti usando l’esercito. Il governo mandò i carri armati e le truppe speciali che aprirono il fuoco su migliaia di manifestanti, che si erano riuniti nella piazza delle Tre Culture, facendo decine di morti: secondo il governo una trentina, secondo altre fonti furono invece almeno 300 a cadere sotto i colpi della repressione. Rodríguez Echeverría era al tempo il ministro dell’Interno: a lui viene imputata da anni la responsabilità di quei fatti.
Dieci giorni dopo, con le galere e gli ospedali pieni di detenuti e di feriti, il Messico poteva inaugurare le sue Olimpiadi con il consenso della comunità internazionale. Quei Giochi, saranno poi ricordati per il clamoroso gesto di Tommie Smith e John Carlos, vincitore e medaglia di bronzo dei 200 metri, che nel momento della premiazione alzarono il pugno in protesta delle tensioni razziali.
Luis Rodríguez ora, probabilmente, aspetterà agli arresti domiciliari che la giustizia decida che fare con lui. Alle centinaia di famiglie colpite da quel lutto, non è mai stato riconosciuto nessun indennizzo.
Su quella notte di sangue, Elena Poniatowska ha scritto “La noche de Tlatelolco”
In questa galleria, le foto della repressione:
http://mx.geocities.com/tlatelolco_oculto/

3 Comments:

Blogger Francesco Beghelli said...

Il '68 e la beat generation. A volte mi chiedo - senza capirlo -che cosa provassero veramente quegli studenti, avendo vissuto i miei anni universitari in modo così diverso. Dopo le lezioni mi rifugiavo in un parco al di là della Vistola, a Varsavia. Un ponte da attraversare: "most Ponatowskiego". Elenìsima è forse una discendente dell'ultimo re di Polonia? Non la conoscevo e hai stimolato nuovamente la mia curiosità.
Ciao Maurizio e a presto,
Francesco

9:13 AM  
Blogger maurizio campisi said...

In effetti è discendente dell'ultimo re di Polonia. Poi, per quelle cose della vita, diventa anche una delle scrittrici più importanti del Messico (sua madre era messicana).
Ciao,
a presto

8:48 PM  
Blogger John said...

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