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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Tuesday, June 20, 2006

In Guatemala sì alle armi, no agli anziani

5 mesi, 1670 omicidi. Il Guatemala conta undici milioni di abitanti ed uno dei peggiori indici di delinquenza dell’America Latina. Il dato è stato reso noto dall’organizzazione umanitaria Grupo de Apoyo Mutuo (http://www.gam.org.gt/) che da anni denuncia le sparizioni e le violenze perpetrate contro la popolazione civile.
Nel mese di aprile il governo conservatore di Óscar Berger ha investito più di 26 milioni di dollari per rafforzare il controllo delle strade della capitale. In particolare, ha contrattato duemila ex militari per formare un piccolo esercito che serve come ronda. La decisione, invece di risolvere la situazione, sembra averla complicata, visto che ora ai delinquenti si sono aggiunte le pattuglie di ex soldati che non si sottraggono certo all’uso della violenza.
Intanto, il presidente che non sa che pesci pigliare con i pandilleros, ha invece fatto sloggiare con la forza i sette anziani (dai 65 ai 90 anni d’età) che da tre giorni sostavano in una tenda davanti al palazzo di governo chiedendo che si approvi la legge sulle pensioni. Ottanta poliziotti hanno distrutto la tenda e portato in ospedale i sette manifestanti. Morale: 26 milioni di dollari per armare duemila facinorosi e zero quetzales (la moneta locale) per dare da mangiare agli anziani. Complimenti a Berger.
Perchè sia chiaro: la speranza di vita in Guatemala è attorno ai 65 anni: il 97% di coloro che superano questa età non hanno di che sopravvivere. Che aspettarsi da un presidente che si fa ritrarre con Ronald McDonald?

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