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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Monday, June 12, 2006

Quei giocatori nababbi dell'Ecuador

Calcio e morale sembrano bisticciare sempre. La manipolazione dei campionati italiani è ormai un fatto assimilato: vince chi ha più potere nelle sedi politiche ed il pallone passa in secondo piano. Ma non siamo gli unici, naturalmente. Da quando esiste il football, le partite si comprano e si vendono e chi storce il naso a questa affermazione è un ingenuo.
Ora, con i Mondiali in corso, l’argomento principale fuori dal campo è quello dei premi.
In Ecuador in questi giorni l’entusiasmo è alle stelle. La vittoria sulla Polonia ha aperto una porta per lo storico passaggio agli ambiti ottavi di finale. Fa però gridare allo scandalo il premio promesso dalla Federazione ai giocatori in caso di vittoria finale: 450.000 dollari a testa. Di più pagheranno solo Spagna, Inghilterra e Corea. Gli ecuadoriani avranno più dei tedeschi padroni di casa e dei nostri viziati campioncini: Totti e compagnia riceveranno 320.000 dollari (pochi soldi, una ragione in più per non sforzarsi troppo).
L’Ecuador ha dollarizzato la sua economia nel 2000, nel tentativo di fermare un’inflazione galoppante che ha avuto, invece, come risultato un incremento della povertà. Oggi, il salario medio di un lavoratore è di 280 dollari al mese, somma insufficiente per soddisfare le necessità basiche di una famiglia, il cui tetto è fissato sui 400 dollari: il lavoratore in questione impiegherebe 134 anni per guadagnare il premio dei giocatori. Il calcio ecuadoriano ha fatto passi da giganti, non così l’economia.
Intanto, gli undici che hanno sconfitto la Polonia hanno già messo in banca i 30.000 dollari previsti in caso di vittoria. C’è da credere che giovedì, con la Costa Rica vedremo di nuovo un incontro scoppiettante: la squadra rivelazione nel calcio, in fondo, la fanno i soldi.
http://www.ecuafutbol.org/UI/index.aspx

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