Il voto italiano in America Latina
Infine, noi italiani all’estero abbiamo avuto la possibilità di votare. Tutti gli osservatori concordano nel dire che proprio questa parte prima esclusa di elettori è stata determinante per il risultato finale a favore dell’Unione, in special modo per quanto riguarda la composizione del Senato.
Il voto in America Latina ha presentato una curiosa tendenza. Gli italiani all’estero hanno infatti riproposto il clima politico del paese che li ospita. Così, nel conservatore Centroamerica, Forza Italia è stato il vincitore assoluto, con l’esclusione del Nicaragua –roccaforte della sinistra nei paesi dell’istmo-. In Sudamerica, mentre i forzisti hanno prevalso nelle roccaforti della destra, come il Cile, il Paraguay e la Colombia, sono caduti nei paesi dove sono forti i movimenti sociali: Bolivia, Uruguay, Ecuador. Caso a parte il Venezuela, dove si sa che la comunità italiana è schierata apertamente contro Chávez.
L’Unione, comunque, si aspettava quasi un plebiscito contro Berlusconi. Non c’è stato. L’Italia è divisa, fortemente divisa e la sinistra ha vinto solo grazie a quei delusi dalla politica della destra che hanno cambiato il proprio voto. I cinque anni che vengono serviranno per dirci se la sinistra ha capito quali sono le inquietudini della gente. In fondo queste votazioni ci dicono che non ha vinto l’Unione, ma che ha perso la destra. Dalle prime dichiarazioni, sembra che nè Prodi nè Fassino nè D’Alema l’abbiano capito.
CAMERA: America Settentrionale e Centrale (Unione 38,90%; FI 30,82%).
Messico (Unione 37,76%; FI 29,48%); Guatemala (Unione 23,46%; FI 53,66%); Honduras (Unione 19,30%; FI 48,24%); El Salvador (Unione 25,95%; FI 48,98%); Nicaragua (Unione 46,07%; FI 30,37%); Costa Rica (Unione 29,11%; FI 39,95%); Panama (Unione 26,47%; FI 46,08%); Repubblica Dominicana (Unione 24;25%, FI 37,32%).
America Meridionale (Unione 27,35%, FI 8,31%, Ass. Italia Sudamerica 33,53%).
Colombia (Unione 15,51%; FI 19,47%); Venezuela (Unione 21,34%; FI 28,17%); Ecuador (Unione 41,93%; FI 17,6%); Perú (Unione 11,73%; FI 14,76%); Brasile (Unione 29,56%; FI 9,15%); Uruguay (Unione 26,64%; FI 4,28%); Paraguay (Unione 12,23%; FI 28,31%); Bolivia (Unione 32,26%; FI 12,90%); Argentina (Unione 28,43%; FI 4,53%); Cile (Unione 24,60%; FI 23,36%).
SENATO: America Settentrionale e Centrale (Unione 37,90%; FI 30,56%).
Messico (Unione 37,80%; FI 28,28%); Guatemala (Unione 23,75%; FI 47,49%); Honduras (Unione 22,22%; FI 49,07%); El Salvador (Unione 28,33%; FI 46%); Nicaragua (Unione 49,59%; FI 29,27%); Costa Rica (Unione 28,21%; FI 38,50%); Panama (Unione 31,16%; FI 44,22%); Repubblica Dominicana (Unione 23,01%; FI 37,06%):
America Meridionale (Unione 29,70%; FI 8,85%; Ass. Italia Sudamerica 31,83%).
Colombia (Unione 19,51%; FI 20,78%); Venezuela (Unione 16,45%; FI 25,38%); Ecuador (Unione 32,44%; FI 17,63%); Perú (Unione 10,95%; FI 11,55%); Brasile (Unione 29,8%; FI 14,35%); Uruguay (Unione 25,33%; FI 3,56%); Paraguay (Unione 13,9%; FI 33,62%); Bolivia (Unione 33,53%; FI 14,81%); Argentina (Unione 33,48%; FI 4%); Cile (Unione 26,58%; FI 30,32%).
Il voto in America Latina ha presentato una curiosa tendenza. Gli italiani all’estero hanno infatti riproposto il clima politico del paese che li ospita. Così, nel conservatore Centroamerica, Forza Italia è stato il vincitore assoluto, con l’esclusione del Nicaragua –roccaforte della sinistra nei paesi dell’istmo-. In Sudamerica, mentre i forzisti hanno prevalso nelle roccaforti della destra, come il Cile, il Paraguay e la Colombia, sono caduti nei paesi dove sono forti i movimenti sociali: Bolivia, Uruguay, Ecuador. Caso a parte il Venezuela, dove si sa che la comunità italiana è schierata apertamente contro Chávez.
L’Unione, comunque, si aspettava quasi un plebiscito contro Berlusconi. Non c’è stato. L’Italia è divisa, fortemente divisa e la sinistra ha vinto solo grazie a quei delusi dalla politica della destra che hanno cambiato il proprio voto. I cinque anni che vengono serviranno per dirci se la sinistra ha capito quali sono le inquietudini della gente. In fondo queste votazioni ci dicono che non ha vinto l’Unione, ma che ha perso la destra. Dalle prime dichiarazioni, sembra che nè Prodi nè Fassino nè D’Alema l’abbiano capito.
CAMERA: America Settentrionale e Centrale (Unione 38,90%; FI 30,82%).
Messico (Unione 37,76%; FI 29,48%); Guatemala (Unione 23,46%; FI 53,66%); Honduras (Unione 19,30%; FI 48,24%); El Salvador (Unione 25,95%; FI 48,98%); Nicaragua (Unione 46,07%; FI 30,37%); Costa Rica (Unione 29,11%; FI 39,95%); Panama (Unione 26,47%; FI 46,08%); Repubblica Dominicana (Unione 24;25%, FI 37,32%).
America Meridionale (Unione 27,35%, FI 8,31%, Ass. Italia Sudamerica 33,53%).
Colombia (Unione 15,51%; FI 19,47%); Venezuela (Unione 21,34%; FI 28,17%); Ecuador (Unione 41,93%; FI 17,6%); Perú (Unione 11,73%; FI 14,76%); Brasile (Unione 29,56%; FI 9,15%); Uruguay (Unione 26,64%; FI 4,28%); Paraguay (Unione 12,23%; FI 28,31%); Bolivia (Unione 32,26%; FI 12,90%); Argentina (Unione 28,43%; FI 4,53%); Cile (Unione 24,60%; FI 23,36%).
SENATO: America Settentrionale e Centrale (Unione 37,90%; FI 30,56%).
Messico (Unione 37,80%; FI 28,28%); Guatemala (Unione 23,75%; FI 47,49%); Honduras (Unione 22,22%; FI 49,07%); El Salvador (Unione 28,33%; FI 46%); Nicaragua (Unione 49,59%; FI 29,27%); Costa Rica (Unione 28,21%; FI 38,50%); Panama (Unione 31,16%; FI 44,22%); Repubblica Dominicana (Unione 23,01%; FI 37,06%):
America Meridionale (Unione 29,70%; FI 8,85%; Ass. Italia Sudamerica 31,83%).
Colombia (Unione 19,51%; FI 20,78%); Venezuela (Unione 16,45%; FI 25,38%); Ecuador (Unione 32,44%; FI 17,63%); Perú (Unione 10,95%; FI 11,55%); Brasile (Unione 29,8%; FI 14,35%); Uruguay (Unione 25,33%; FI 3,56%); Paraguay (Unione 13,9%; FI 33,62%); Bolivia (Unione 33,53%; FI 14,81%); Argentina (Unione 33,48%; FI 4%); Cile (Unione 26,58%; FI 30,32%).
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