Il sicario dell'economia
“Il nostro compito era quello di incoraggiare i leader mondiali a divenire parte di una vasta rete che favorisce gli interessi commerciali degli Stati Uniti. Alla fine, questi leader restano intrappolati in una trama di debiti che ne garantisce la fedeltà. Possiamo fare affidamento su di loro in qualunque momento lo desideriamo, per soddisfare le nostre esigenze politiche, economiche o militari... I proprietari delle aziende di progettazione e di costruzione statunitensi si arricchiscono meravigliosamente”. Il passaggio è tratto dal libro di John Perkins, “Confessioni di un sicario dell’economia”, un saggio illuminante di un insider su quello che sono le politiche economiche degli Usa.
Perkins fa a pezzi ed analizza tutto il sistema. Il commercio si rivela come la vera arma, più potente delle bombe, che usa gli Stati Uniti per asservire le economie deficitarie dei paesi poveri. Per realizzare il proprio scopo si serve di ogni mezzo. Spesso, quando ho scritto sulle reali intenzioni dei gruppi religiosi, della solidarietà e dell’educazione provenienti dagli Stati Uniti, mi hanno accusato di vedere complotti da tutte le parti. Eppure, sono convinto che c’è un fine ultimo, che non è virtuoso come si vuol fare credere, nell’azione di questi gruppi (ricordate il recente episodio di New Tribes in Venezuela).
“In paesi come l’Ecuador, la Nigeria e l’Indonesia ci vestiamo come gli insegnanti.... abbiamo un aspetto semplice, normale... professiamo l’altruismo... siamo in regola, agiamo alla luce del sole” spiega Perkins.
“Oggi vediamo i risultati di questo sistema... i dirigenti delle nostre aziende più autorevoli assumono il personale a salari che rasentano la schiavitù.... le compagnie petrolifere rilasciano senza alcun ritegno grandi quantità di agenti tossici nei fiumi delle foreste pluviali uccidendo deliberatamente persone, animali e vegetazione e commettendo genocidi ai danni di antiche culture. Le industrie farmaceutiche negano i farmaci salva vita a milioni di persone”.
Quando in Ecuador, in Perù o in Brasile arrivavano gli insegnanti o i missionari della Sil (Summer Institute of Linguistics) o di altri gruppi cristiani provenienti dagli Usa, questi non erano altro che l’avanguardia di un complesso sistema. Conquistavano la fiducia degli indigeni per convincerle ad assumere un differente tipo di vita, spostarli, costringerli a migrare e lasciare le loro terre in mano alle multinazionali. L’America Latina ha vissuto questo processo per tutto il XX secolo senza che nessuno denunciasse le connivenze tra i missionari e il governo Usa.
Non pensate però che le cose siano cambiate. Perkins, in fondo, non fa che confermare quelli che erano i nostri dubbi.
Il libro è edito da Minimumfax.
http://www.johnperkins.org/
http://www.minimumfax.com/libro.asp?libroID=288
Perkins fa a pezzi ed analizza tutto il sistema. Il commercio si rivela come la vera arma, più potente delle bombe, che usa gli Stati Uniti per asservire le economie deficitarie dei paesi poveri. Per realizzare il proprio scopo si serve di ogni mezzo. Spesso, quando ho scritto sulle reali intenzioni dei gruppi religiosi, della solidarietà e dell’educazione provenienti dagli Stati Uniti, mi hanno accusato di vedere complotti da tutte le parti. Eppure, sono convinto che c’è un fine ultimo, che non è virtuoso come si vuol fare credere, nell’azione di questi gruppi (ricordate il recente episodio di New Tribes in Venezuela).
“In paesi come l’Ecuador, la Nigeria e l’Indonesia ci vestiamo come gli insegnanti.... abbiamo un aspetto semplice, normale... professiamo l’altruismo... siamo in regola, agiamo alla luce del sole” spiega Perkins.
“Oggi vediamo i risultati di questo sistema... i dirigenti delle nostre aziende più autorevoli assumono il personale a salari che rasentano la schiavitù.... le compagnie petrolifere rilasciano senza alcun ritegno grandi quantità di agenti tossici nei fiumi delle foreste pluviali uccidendo deliberatamente persone, animali e vegetazione e commettendo genocidi ai danni di antiche culture. Le industrie farmaceutiche negano i farmaci salva vita a milioni di persone”.
Quando in Ecuador, in Perù o in Brasile arrivavano gli insegnanti o i missionari della Sil (Summer Institute of Linguistics) o di altri gruppi cristiani provenienti dagli Usa, questi non erano altro che l’avanguardia di un complesso sistema. Conquistavano la fiducia degli indigeni per convincerle ad assumere un differente tipo di vita, spostarli, costringerli a migrare e lasciare le loro terre in mano alle multinazionali. L’America Latina ha vissuto questo processo per tutto il XX secolo senza che nessuno denunciasse le connivenze tra i missionari e il governo Usa.
Non pensate però che le cose siano cambiate. Perkins, in fondo, non fa che confermare quelli che erano i nostri dubbi.
Il libro è edito da Minimumfax.
http://www.johnperkins.org/
http://www.minimumfax.com/libro.asp?libroID=288
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