Name:

"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Monday, April 03, 2006

Ambasciatore porta pena

Sarà José Rizo il candidato che il Partido Liberal opporrà a Daniel Ortega nelle prossime elezioni di novembre. La campagna, di fatto, è già cominciata ma più che delle dichiarazioni dei due candidati, si parla dell’ambasciatore Usa in Nicaragua, Paul Trivelli, le cui esternazioni non sono piaciute a nessuno. Il caso di Trivelli è sintomatico di come l’ingerenza statunitense sia ancora una volta di scena in Nicaragua.
In una intervista di pochi giorni fa al Nuevo Diario, Trivelli ha ribadito questo diritto all’ingerenza tutto particolare riservato solo al suo Paese in nome, ovviamente, della difesa della democrazia.
Qui di seguito, alcuni estratti dell’intervista (testo completo in spagnolo su:
http://www.elnuevodiario.com.ni/2006/03/27/nacionales/15904)
Trivelli: “Quello che stiamo facendo è appoggiare il processo democratico, dicendo alla gente che in queste elezioni ci sono forze antidemocratiche... è naturale per noi, perchè la politica estera degli Stati Uniti difende la democrazia, sia qui in Iraq o in altri posti”.
Perchè vi comportate così in Nicaragua e non in altri Paesi?
Stiamo solamente dicendo che in questo paese ci sono forze antidemocratiche”.
Cosa succederebbe se l’ambasciatore nicaraguense negli Usa dicesse ci opponiamo... a questo candidato statunitense perchè è stato autore di una politica immorale, basata su menzogne che hanno scatenato l’intervento in Iraq?
Negli Usa c’è libertà d’espressione, per cui credo non succederebbe nulla. Gli stranieri criticano quotidianamente i nostri politici: è un dialogo, di questo tratta la democrazia”.
Eppure la maggioranza dei nicaraguensi considera una ingerenza il suo comportamento.
Non smetterò di difendere la democrazia e questo è parte della nostra politica”.
Che succede se Ortega vince al fine di elezioni corrette?
La nostra politica è di cooperare con tutti i governi eletti democraticamente. Se poi questi seguono una politica economica sensata e sono disposti a cooperare in quanto a sicurezza, siamo pronti a lavorare con loro”.

0 Comments:

Post a Comment

<< Home